Inter, la rivoluzione per Mancini

Roberto Mancini
Roberto Mancini

INTER MANCINI / MILANO – Oggi qualcuno scopre, noi non avevamo dubbi, che quando disse “serviranno otto-nove acquisti” per rilanciare l’Inter (31 maggio 2015, ultima di campionato), Mancini non stava affatto scherzando. Infatti quella che la società ha messo e sta mettendo in piedi per lui, è una vera e propria rivoluzione tecnica. Al momento, ipotizzando una squadra col 4-3-3 (l’alternativa è il suo amato 4-2-3-1), sono e dovrebbero essere solo due, forse tre, i superstiti della vecchia nella nuova Inter: Handanovic (rimasto perché non sono arrivate offerte), Brozovic (a sua volta unico superstite del mercato di gennaio) e Mauro Icardi. Questo perché la difesa sarà tutta nuova: da Montoya (che però non ci sembra una ‘scelta’ di Mancini) a Zukanovic, passando per Miranda e Murillo. Quasi il centrocampo: Kondogbia e un altro (Felipe Melo il favorito dopo l’addio a Imbula: Mancini non avrebbe detto no all’arrivo di entrambi). Più di quasi l’attacco: due esterni (Salah e altri) ai lati del capocannoniere, insieme a Toni, dell’ultima Serie A. Nemmeno Mourinho, forse solo Lippi ma con un Moratti certamente più ingombrante di Thohir, ha avuto così carta bianca come Mancini, che oggi è anche manager dell’Inter, è l’Inter. Il resto, non ce ne vogliano, è solo contorno.

Raffaele Amato

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