INTER ROMA TERZO POSTO / MILANO – La corsa al terzo posto, al netto dell’imperativo imperante e quanto mai veritiero “però bisogna vincere sempre”, si è davvero riaperta per l’Inter. Non solo perché sono diminuiti sensibilmente i punti di distacco: dai possibili otto dopo la sconfitta interna col Torino ai quattro reali dopo la vittoria strameritata contro un prevedibile e fiacco Napoli e il pareggio giallorosso a Bergamo. Soprattutto perché chi è davanti alla squadra di Mancini, cioè la Roma, è già lontana parente di quella capace di vincere e convincere – con una buona dose di fortuna – per otto gare consecutive, ed è in palese sfaldamento e spaccatura tra Totti e i tottisti (che sono in maggioranza, come sempre…) e Spalletti, diventato un tuttologo spesso fastidioso che però dice quasi sempre la cosa giusta, con un pezzo di società che gli va dietro senza troppa convinzione. Insomma la Roma sembra diventata dall’oggi al domani l’Inter di gennaio-febbraio, o peggio della Roma del Garcia ai titoli di coda, al contrario l’Inter (che comunque deve continuare a guardarsi anche dietro, la Fiorentina è a meno 2 punti) una squadra decisa, in salute fisica e mentale. Per la Champions la Roma resta favorita per le quattro lunghezze di vantaggio, che non sono poche ma nemmeno tante visto quello che sta accadendo lontano e dentro Trigoria.
Raffaele Amato
