Perisic: “Futuro? L’Inter è un sogno, ma nel calcio non si sa mai…”

Perisic in azione ©Getty Images
Perisic in azione ©Getty Images

CALCIOMERCATO INTER PERISIC / MILANO – “E’ un onore far parte di un grande club come l’Inter“. Dopo la scontata sviolinata Perisic non chiude le porte a un suo trasferimento. L’esterno croato, che dopo un avvio a singhiozzo ha dimostrato di valere appieno i 16 milioni (più 4 di bonus) versati l’estate scorsa nelle casse del Wolfsburg, piace molto in Premier League, all’Everton ma soprattutto al Chelsea di Antonio Conte e al Liverpool di Klopp: “Ho un contratto di cinque anni, sto concludendo il primo perciò me ne restano altri quattro. Nel calcio però non si sa mai, ma se qualcuno sarà interessato dovrà parlare con lInter”.

VINCERE – “I tifosi vorrebbero vedere l’Inter vincente come nel 2010 – ha aggiunto a ‘Inter Channel’ -, noi siamo una squadra giovane che comunque quest’anno ha fatto dei passi in avanti. Dal mercato sono arrivati molti giocatori nuovi perciò abbiamo bisogno di un po’ di tempo per crescere ulteriormente. L’importante è che la squadra vinca, se anche un giorno dovessi segnare solo uno o due gol in tutta la stagione ma la squadra dovesse vincere il campionato, sarei contento ugualmente”.

EXTRACAMPO – Dal campo alla vita fuori dal calcio, così Perisic: “All’inizio passavo ovviamente più tempo con i giocatori con cui condividevo la lingua, ma mi sono adattato bene con tutti. È importante avere un buon rapporto fuori dal campo per poter rendere anche in partita. Il mio compagno di stanza ora è Brozovic. Seguo molti altri sport, volley, tennis, pratico altri sport per divertimento nel tempo libero e durante le vacanze”.

SOGNO INTER – Per strapparlo al Wolfsburg Ausilio impiegò quasi tre mesi: “La trattativa è durata molto perché non volevano vendermi, però io ho fatto di tutto per venire qui. È stato qualcosa di speciale, quando incontri i grandi ex giocatori che ti aspettano… era come un sogno. Ora voglio dare tutto per questo club e spero che l’Inter possa tornare ai vertici”.

Luigi De Stefani

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