Telegram tutela la privacy, i giudici russi la bloccano!

Telegram, i giudici russi bloccano la app
Telegram, i giudici russi bloccano la app

TELEGRAM BLOCCO GIUDICI RUSSITelegram è nata diversi anni dopo rispetto a WhatsApp. Ma rispetto alla nota app di messaggistica istantanea del gruppo Facebook presenta molti vantaggi. Ed infatti gli utenti che hanno entrambe le applicazioni sul proprio smartphone non hanno dubbi su quale sia la migliore. I motivi sono molti: dalla possibilità di creare chat segrete a quella di realizzare canali di broadcast informativi passando per l’opportunità di creare gruppi senza fornire il numero di cellulare e senza limite di utenti. Ora però il colosso russo è sotto attacco nel suo stesso Paese. La corte Tagansky di Mosca ha accolto la richiesta dell’autorità delle telecomunicazioni russa e ha imposto il blocco dell’applicazione entro i confini nazionali per non aver fornito alla FSB (i servizi di sicurezza) la possibilità di decrittare i messaggi degli utenti.

Telegram, il fondatore Durov: “La privacy non si vende”

Di certo adesso Telegram farà ricorso in appello contro questa sentenza ma il blocco è già esecutivo e sarà in vigore fino a che non saranno soddisfatte le richieste della FSB. Dura la replica di Pavel Durov, fondatore della app di messaggistica, attraverso il suo profilo del social network VKontakte: “La privacy non si vende e i diritti umani non possono essere sacrificati per paura o per avidità – le parole riportate dall’Ansa’ – Utilizzeremo metodi incorporati per bypassare il blocco senza richiedere l’intervento degli utenti, sebbene l’accessibilità al 100% del servizio senza Vpn non sarà garantita”.

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