Un sacrificio per un tridente perfetto: come cambia tatticamente l’Inter di Inzaghi

L’analisi tattica sul nuovo possibile impianto di Simone Inzaghi a partire dalla prossima stagione dando per buone tutte le operazioni di mercato pendenti

La sessione estiva di calciomercato è appena cominciata, per cui è a dir poco prematuro poter parlare di quale sarà la forma definitiva dell’Inter per la prossima stagione. Di certo Giuseppe Marotta, Piero Ausilio e tutti gli altri membri dello staff dirigenziale si daranno da fare per lasciare nelle mani di Inzaghi buona parte della rosa già in occasione del ritiro pre-stagione.

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Simone Inzaghi © LaPresse

Pertanto, si potrebbe azzardare un primo abbozzo del nuovo impianto tattico dando per buone tutte le operazioni di mercato ancora pendenti – sia in entrata che in uscita. L’analisi seguente sarà dunque del tutto ipotetica.

Il 3-5-2 sulla scia del passato potrebbe risultare piuttosto scomodo per una motivazione tanto banale quanto estremamente rilevante: l’Inter sta puntando molto sull’offensiva e per sfruttarne le potenzialità è necessaria una rinuncia, un sacrificio sulla cinta mediana. La transizione più ovvia senza discostarsi troppo dal gioco dell’allenatore porta dunque al 3-4-2-1 basato su scambi ravvicinati.

Inter, dal 3-5-2 al 3-4-2-1 per sfruttare il potenziale d’attacco

Inzaghi e Lautaro ©LaPresse

Partendo dal basso, i pali verranno difesi per la maggior parte delle volte dal nuovo ingresso André Onana per una questione di atletismo e reattività. Così da evitare qualche errore di troppo come accaduto in passato. Salvo che Inzaghi non decida esplicitamente di voler impiegare Handanovic per dare quel pizzico di esperienza in più sul terreno di gioco, contro avversarie meno impegnative. Eppure il tridente difensivo dovrà stare ben accorto a prescindere dalla scelta del portiere: al netto della perdita di Milan Skriniar (e forse anche di Stefan de Vrij), le conferme resterebbero Andrea Bastoni sulla sinistra e Gleison Bremer al centro. Salendo sulla mediana, Marcelo Brozovic fungerebbe da apripista coadiuvato dal ‘carrillero‘ Nicolò Barella ed i due esterni Robin Gosens e Denzel Dumfries. Hakan Calhanoglu verrebbe dunque a mancare come mezz’ala, potendo salire più in avanti sulla trequarti. Attenzione però alla folta concorrenza data da Henrikh Mkhitaryan e Paulo Dybala. Uno dei tre dovrà fungere da raccordo, dare fantasia e supportare il ricomposto duo delle meraviglie Romelu LukakuLautaro Martinez.

In questo scenario, come logico pensare, ci sarebbero diverse alternative da poter sfruttare proprio nella zona avanzata dalla trequarti in poi. Persino ipotizzando ad un tridente puro. Qualunque combinazione scelta dovrà comunque far fede al baluardo del centravanti belga, scelta imprescindibile al netto delle partenze di Dzeko e Correa (entrambi o soltanto uno dei due). A mancare sarebbe invece un altro buon difensore.

 

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