Si sente l’assenza del centravanti belga tra le fila dell’Inter, ora Inzaghi attende il rientro per il terzo big match della stagione con la Roma
Romelu Lukaku non è stato prelevato di nuovo dal Chelsea con il solo scopo di accontentarne i desideri, per via di un rendimento incostante nella passata stagione di Premier League. L’Inter ha avuto la chance di riaverlo con sé per sfruttarne ancora una volta l’enorme potenziale e non se l’è fatta sfuggire. Con impegno ed intelligenza sul mercato, ad opera dei soliti volti noti Marotta e Ausilio.
Il suo impatto nelle prime tre uscite di campionato non è stato dei più brillanti in assoluto, ma è comunque riuscito a strappare una rete ed un assist strategici. Del resto il peso della squadra non può e non deve gravare tutto sulle sue spalle. Lui deve fungere da punto di raccordo, da elemento su cui far convergere le energie di tutti i suoi compagni. Nessuno escluso. Ma per raggiungere questo grado di coesione e adattamento, il tecnico Simone Inzaghi ha tanto su cui dover lavorare.
Il 3-5-2 proposto dal piacentino non è lo stesso che proponeva Conte, al quale lo stesso Lukaku era fortemente abituato in coppia con Lautaro. C’è dunque qualche dettaglio ancora da limare. Non resta che attendere il suo ritorno dall’infortunio, previsto al massimo entro la prossima settimana. Poi sarà testa al terzo big match della stagione contro la Roma di Mou (ma senza lo ‘Special One’, squalificato).
Lukaku arma vincente contro la Roma, cresce l’attesa
L’Inter ha l’obbligo di strappare un risultato utile dopo il tracollo di Udine, per evitare di rimetterci la faccia, l’orgoglio e pure la panchina. Perché su Inzaghi adesso pendono grandissime responsabilità ed è su Lukaku che il tecnico confida più di qualsiasi altro giocatore in rosa. Da valutare con quale mentalità metterà piede in campo e in che modo riuscirà ad impattare la partita avendo accanto il miglior compagno che potesse desiderare. Tra una decina di giorni, il verdetto.