Anche Zhang nel mirino: Bergomi va all’attacco

Inter, l’ex calciatore Giuseppe Bergomi ha voluto dire la sua sulla situazione della squadra nerazzurra e ha diviso le colpe con tutti

Steven Zhang ©LaPresse

Le ultime notizie che riguardano l’Inter, sembrano confermare l’intenzione della dirigenza di proseguire con Simone Inzaghi, nonostante i nomi che sono stati accostati alla panchina nerazzurra per sostituirlo in corsa. Naturalmente ci si aspetta al ritorno in campo un netto miglioramento, sia delle prestazioni, sia dei risultati, anche se Roma e Barcellona non sono propriamente delle sfide semplici.

Sulla situazione è intervenuto l’ex calciatore e da anni commentatore per Sky Giuseppe Bergomi. Queste le sue parole a Radio Nerazzurra: “La storia dell’Inter ci dice che quando hai un allenatore forte, allora vinci. Parlo di Trapattoni, Conte, Mourinho“.

Gli hanno fatto notare che in quelle squadre c’erano anche dei leader e lui ha risposto: “Lo erano Matthäus, Simeone… Nell’Inter di oggi sembrerebbe manchino dei leader. Quando siamo andati in difficoltà abbiamo sempre faticato a reagire nella maniera giusta. Ci vogliono calciatori di carisma, non li conosco personalmente, e da fuori, sembra che manchi”.

Gli hanno chiesto, se lo spogliatoio sta remando contro il tecnico e lui ha detto: “In carriera non ho avuto questa situazione e non penso ci sia anche in questo momento. Alcune scelte (come i cambi al 30′) possono far discutere, un allenatore bravo come Simone al martedì fa in modo di recuperare il rapporto. Serve ritrovare entusiasmo e voglia di difendere. Non andrei sull’aspetto tecnico-tattico ma piuttosto nel fare quel metro in più, quella corsa ‘sporca’ per il proprio compagno come l’Inter ci aveva abituato a vedere negli ultimi 3 anni”.

L’ex difensore ha anche un bel messaggio da inviare alla proprietà e quindi alla famiglia Zhang della quale ha detto: “Parliamoci chiaro, sono tre anni ormai che la proprietà dell’Inter è come se non ci fosse. La gestione del mercato ha inciso anche sull’aspetto psicologico dei ragazzi, perché non si può non avere un punto di riferimento”.

Infine Beppe Bergomi ha dichiarato a Calciomercato.it, che non gli dispiacerebbe vedere un ex bandiera nerazzurra sulla panchina della squadra milanese e ha detto: “Perché no, ma non deve essere perché mi chiamo Tizio o Caio. Bisogna meritarselo per credibilità, entusiasmo e idee. Non ti nego che mi sarebbe piaciuto vedere un Zenga o un Mandorlini. Anche Cambiasso. Sicuramente c’è spazio per creare quest’identità forte che, alla lunga, può fare la differenza”.

 

 

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