Dumfries e l’addio all’Inter: a Londra per visite e firma

Alla fine Conte ce l’ha fatta e il calciatore che voleva è a Londra per la firma e le visite di rito. Qualora la trattativa non fosse andata in porto, si era parlato anche di un possibile assalto a Dumfries, ma il nuovo ingaggio da parte del Tottenham chiude definitivamente ogni prospettiva di accordo

Pedro Porro è a Londra per mettere la firma sul nuovo contratto con il Tottenham. Alla fine, quindi, il club inglese è riuscito a convincere lo Sporting. Secondo Record, per Pedro Porro, gli Spurs investiranno 5 milioni per il prestito e 42,5 per il riscatto, più il 15% di Edwards.

Dumfries, cessione rimandata
Denzel Dumfries – interlive.it

Ma lo Sporting Lisbona ha già un sostituto pronto per il ventitreenne spagnolo ex Manchester City. Si tratta di Hector Bellerin, fino a qualche giorno fa, nome considerato da Ausilio come possibile sostituto di Dumfries, nel caso in cui l’olandese fosse partito a gennaio (destinazione Chelsea, Manchester o Tottenham, appunto).

Anche se non sono ancora state diramate notizie ufficiali, la cessione di Pedro Porro al Tottenham è ormai sicura, dato che lo spagnolo lanciato dal Girona è arrivato a Londra per la firma del contratto. E la vendita costringe ovviamente lo Sporting a cercare subito un sostituto. Il nome più opportuno, anche secondo Record, sembra essere quello di Hector Bellerin. Quindi il giocatore del Barcellona potrebbe essere presto il nuovo terzino della squadra allenata da Ruben Amorim. Pare che l’ex Arsenal sia felice di poter giocare in Portogallo. Dovrebbe già essere in volo per Lisbona e in giornata, se tutto va bene, dovrebbe per firmare.

Pedro Porro è a Londra: firma con il Tottenham e affare chiuso

Porro è uno dei terzini più interessanti in Europa: il ventitreenne è bravo soprattutto a spingere sulla destra, ha grande tecnica ed è velocissimo. Cresciuto calcisticamente nel Gimnástico Don Benito, nel 2015 ha cominciato a giocare al Rayo Vallecano, poi nell’estate 2017 è passato al Girona dove ha presto esordito in prima squadra in Coppa del Re.

Pedro Porro alla corte di Conte
Pedro Porro – interlive.it

Notato dal Manchester City, il promettente laterale è stato acquistato dai Citizen per una dozzina di milioni nell’agosto del 2019, ma è stato subito ceduto in prestito al Valladolid e l’anno dopo allo Sporting Lisbona, che poi lo ha riscattato. In Portogallo il ragazzo ha giocato sessantanove partite e ha segnato nove goal, distinguendosi come laterale agile e affidabile, soprattutto nella spinta.

Hector Bellerin Moruno ha invece ventisette anni, anche lui è specializzato come terzino destro. Ha iniziato la sua carriera al Barcellona e si è trasferito all’Arsenal nel 2011. Poi, dopo un paio di prestiti, è tornato con i catalani nel 2022, ma ha trovato pochissimo spazio: finora è sceso in campo solo tre volte. Anche Bellerin è un calciatore di spinta, veloce e dal buon ritmo, ma meno tecnico di Porro e meno incisivo in attacco.

La situazione di Denzel Dumfries

Qualcuno aveva immaginato che se Porro non fosse arrivato a Londra, Conte avrebbe preteso dai suoi dirigenti almeno un tentativo dell’ultima ora per prendere Denzel Dumfries. Fino all’ultimo, poi, si era immaginato che il Chelsea potesse farsi avanti o che i sondaggi dell’agente Pimenta avessero portato altri club interessati. Ma nessuna squadra di Premier ha voluto affondare. La cessione non è in discussione: l’Inter ha ancora intenzione di sacrificare l’olandese.

Pedro Porro alla corte di Conte
Porro – interlive.it

Se ne riparlerà in estate. Ma intanto l’attuale valutazione del laterale ex PSV è sensibilmente calata rispetto al prezzo diffuso dopo l’exploit al Mondiale in Qatar. Maratta aveva chiesto 60 milioni. Ora 45 milioni di euro basterebbero a convincere l’Inter a cederlo.

A ogni modo Ausilio è già al lavoro per studiare i possibili sostituti dell’olandese. In cima alla sua lista c’è Noussair Mazraoui, terzino marocchino classe 1997 attualmente in forza al Bayern Monaco. Piace pure Angelo Preciado, terzino ecuadoriano classe 1998 del Genk. E poi c’è il canadese Buchanan, su cui però sembra esserci troppa concorrenza.

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