Per anni è stato un intoccabile, il vero pilastro della squadra. Eppure si continua a ragionare di una sua possibile partenza. Conviene davvero mandare via Brozovic dall’Inter?
Marcelo Brozovic è stato nel bene e nel male un giocatore simbolo per l’Inter. Un profilo capace di esprimere l’anima geniale e un po’ folle dei nerazzurri. Certe volte ha fatto infuriare i tifosi. Altre volte è stato in grado di spazientire dirigenza e compagni di squadra. Ma nessuno può negare che, nel passato recente, sia stato anche il cuore pulsante e il cervello ragionante della squadra.
Senza di lui, fino a qualche mese fa, pareva impossibile giocare a calcio. Una frase fatta? Non proprio… Ne hanno fatto esperienza prima Conte e poi Inzaghi, sempre in difficoltà quando il croato è stato indisponibile.
Poi, però, Simone Inzaghi ha saputo reinventare Hakan Calhanoglu come play, e responsabilizzarlo, affidandogli il centrocampo interista per far fronte all’assenza prolungata di Brozo. E i nerazzurri si sono accorti di poter anche fare a meno del loro cardine.
Dopo una prima parte di stagione condizionata dagli infortuni, il croato adesso è di nuovo pronto a mettersi in gioco. E chissà se il centrocampista di Spalato è cosciente di dover fare più del dovuto per tornare subito ai propri livelli e per convincere la dirigenza di essere ancora fondamentale… Nessun dubbio che voglia riconquistarsi quanto prima è possibile un posto dell’undici di Simone Inzaghi.
Il futuro nebuloso di Epic Brozo
Inzaghi stravede per Brozo: è contento del suo ritorno e ben disposto rispetto all’idea di gravarsi con qualche scelta in più da fare al momento della disposizione in campo della squadra. Al giocatore, poi, interessa porre fine a tutte quelle antipatiche voci che lo descrivono come nome sacrificabile della rosa insieme a Dumfries per sanare il bilancio nerazzurro.
Il ritorno in campo si avvicina. Difficilmente il croato giocherà dal primo minuto contro il Milan nel derby. Ma nelle prossime uscite tornerà al suo posto, anche per far rifiatare i compagni di reparto chiamati agli straordinari.
Cosa succederà poi in estate? Brozovic potrebbe davvero dire addio all’Inter? Secondo molti esperti di mercato, lo scambio con Kessié non era soltanto una suggestione estemporanea. Il Barcellona era ed è interessato al croato, e l’Inter avrebbe davvero preso in considerazione la trattativa. Quindi, un affare del genere non è una possibilità morta con la fine del mercato di gennaio e il ritorno in campo dell’ex Milan nella formazione allenata da Xavi.
Brozovic via dall’Inter?
Proprio considerando la possibile partenza del croato, diversi intermediari potrebbero bussare a casa dell’Inter per offrire i propri centrocampisti. Potrebbe essere questo il caso anche dell’agente di Tielemans, sempre in scadenza col Leicester. Il nome è stato seguito a lungo dai nerazzurri, ma la concorrenza è folta e agguerrita. Inoltre, le richieste economiche del giocatore sono alte. E non è tutto: l’Inter si sente già coperta in quella zona del campo, con Calhanoglu versione play e Asllani.
Il futuro sarà scritto nei prossimi mesi. Brozo ha voglia di tornare a guidare il centrocampo nerazzurro e di ribadire a tutti la propria importanza. L’obiettivo è quello di mettere a tacere tutte quelle indiscrezioni che lo vogliono come una pedina in vendita, corteggiata da club spagnoli e inglesi.
Non molto tempo fa l’Epic Team, cioè l’entourage di Brozovic, ha voluto far sapere che il croato non è disposto a lasciare Milano. L’attaccamento del giocatore alla maglia nerazzurra non è in discussione. E non è neanche in dubbio il fatto che Brozovic possa nuovamente rivelarsi determinante per la causa interista. Il problema è sempre il solito: Zhang vuole incassare. Quindi potrebbe bastare un’offerta da 30 milioni per far dimenticare alla dirigenza interista il valore del croato.
Rispetto alle questioni economiche, conterà poco o niente la volontà del calciatore. Brozovic, si sa, non vorrebbe andar via. E forse nemmeno l’Inter è pronta a separarsi dal croato. Ma c’è la crisi di bilancio a scombussolare le ragioni del cuore. L’unico modo per rimettere ordine nella questione sarà quindi rinfrescare la memoria a tutti attraverso prestazioni epiche, chilometri macinati in campo, percentuali altissime di passaggi riusciti e gestioni sicure del pallone davanti alla difesa. Marcelo riuscirà nell’intento?