L’erede mancato di Maicon e Dani Alves: flop verdeoro nell’ombra di Jonathan

Wallace Oliveira dos Santos doveva essere un mix tra Maicon e Dani Alves e arrivò all’Inter con una valigia di sogni ed aspettative che ben presto si rivelò pesante 

Sogni, aspettative e realtà non sempre alla fine collimano e bisogna quindi fare i conti con ciò che accade poi nel concreto. È quanto accaduto nella parentesi interista, ma in generale in tutta la carriera, a Wallace Oliveira dos Santos.

Wallace, il brasiliano nell'ombra di Jonathan: all'Inter solo un passaggio prima del buio 
Jonathan – interlive.it

La formazione del brasiliano classe 1994 avviene tutta nella Fluminense tra il 2005 e il 2011 prima poi di approdare in prima squadra dopo una lunga trafila, servita a coltivare il suo talento che avrebbe dovuto avere poi maturazione definitiva tra patria ed Europa. Le aspettative sono infatti molto alte su Wallace, tanto che nel 2012 Rodrigo Caetano, all’epoca direttore sportivo del club brasiliano di appartenenza, a ‘Calciomercato.it’ in merito ad una somiglianza con Maicon e Alves disse: “A chi somiglia? A tutti e due: ha la forza fisica di Maicon e la tecnica di Dani Alves“. Paragoni illustri e poi rivelatisi evidentemente molto fuori portata per il laterale di Rio de Janeiro che fece anche un passaggio fugace e dimenticabile all’Inter, dove peraltro incrociò la concorrenza del connazionale Jonathan.

Wallace, il brasiliano nell’ombra di Jonathan: all’Inter solo un passaggio prima del buio

Niente di quanto ipotizzato per il destino di Wallace alla fine accadrà, nonostante sia anche passato da due club di enorme prestigio in carriera. Primo tra tutti su di lui ci arriva il Chelsea nel 2010, quando faceva ancora parte del vivaio Flu e ne fu acquistato il 40% nell’operazione Deco.

Wallace, il brasiliano nell'ombra di Jonathan: all'Inter solo un passaggio prima del buio 
Wallace – interlive.it

Il tutto divenne definitivo nel 2012 per poi trasferirsi a Londra dal 2013. Nell’estate di quell’anno il Chelsea aveva però già occupato gli slot extracomunitari in rosa e l’Inter ne approfittò per battere altra concorrenza italiana (Roma e Napoli) per prelevarlo in prestito senza riscatto, con annesso dialogo con l’ex Mourinho. Un colpo alla corte di Mazzarri, che viste le premesse intriganti sarebbe dovuto essere importante, ma alla fine si rivelò ancora meno che una meteora di passaggio, nonostante le sue ambizioni, come rivelato a ‘Globoesporte’ all’epoca, erano ben altre: “Sono in un grande club, vorrei rimanere qui o tornare al Chelsea. In futuro, però, mi piacerebbe andare in Spagna: il Real Madrid è da sempre la squadra dei miei sogni e mi piacerebbe giocare con Cristiano Ronaldo“.

Il suo sogno rimase tale e all’Inter si ritrovò chiuso dalla concorrenza del connazionale Jonathan che con Mazzarri aveva altissima considerazione. Wallace colleziona panchine ed esclusioni in serie e chiude l’annata con sole quattro presenze all’attivo tra campionato e coppe. Da gennaio in poi è infatti già fuori dai radar nerazzurri, e del mix tra Maicon e Dani Alves non si è vista neanche l’ombra in lontananza. Da quel momento il classe 1994 inizia una girandola di prestiti ed avventure fugaci senza mordente che lo portano tra Vitesse, Carpi, Gremio e Figueirense, dove pure gioca poco o nulla nonostante il ritorno in patria. Nel 2022 gioca quindi con il Sampaio Corrêa, piccola squadra di Rio de Janeiro ed appena 29 anni da compiere il prossimo maggio la sua carriera sembra già deragliata irrimediabilmente.

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