Le scelte del tecnico piacentino sono necessarie per arginare l’emergenza difensiva contro una squadra che tenterà il tutto per tutto decisivo in Champions
Sono giorni intensi per l’Inter. Da un lato, la formazione nerazzurra esce dalla sconfitta rimediata contro il Monza dell’ex Sensi a seguito di una prestazione totalmente fuori fase. Dall’altro dovrà affrontare l’incombente missione di bissare il risultato positivo maturato nell’andata del quarto di finale di Champions League contro il Benfica. Percorsi bifasici della stessa realtà allo sbando.
E l’emergenza offensiva, con i quattro attaccanti a secco da molte partite in Serie A, non è soltanto l’unico dettaglio che Simone Inzaghi deve plasmare per raggiungere il tanto sperato risultato del passaggio alle semifinali. Anche in difesa, infatti, c’è molto lavoro da fare in queste ultime ore rimanenti. Perché se nella gara precedente la linea a tre ha funzionato a modo con i due esterni che si abbassavano repentinamente in supporto, non è detto che possa essere lo stesso anche questa volta. Fortuna che ci sono quei due gol di vantaggio a fungere da minimo spartiacque. Milan Skriniar è ancora ai box per l’infortunio alla schiena e non si parla ancora di recupero. Allo stesso modo anche Stefan de Vrij, reduce da un fastidio alla caviglia, non verrà rischiato da Inzaghi nella prossima partita. L’olandese soltanto questa mattina ha svolto del lavoro differenziato e potrebbe dover continuare con questa impostazione anche domani senza forzature. Contro il Benfica, quindi, figurerà nuovamente Acerbi in mezzo a Bastoni e Darmian braccetto aggiunto. Il bollettino di Appiano Gentile parla chiaro.
Verso Inter-Benfica, approccio difensivo per Inzaghi
Sulle fasce, invece, è possibile che Robin Gosens possa offrire migliore equilibrio in ripiegamento mentre sulla destra la scelta di Denzel Dumfries è obbligata. In ogni caso, qualunque sia l’azione di contenimento che metterà in atto Inzaghi, dovrà essere sufficiente a tenere a distanza gli avversari dall’area di rigore. La capacità penetrativa degli esterni portoghesi è notevole, non a caso sono considerati ancora oggi tra gli uomini più pericolosi d’Europa.
È possibile che in fase di possesso, invece, Inzaghi possa scegliere sulle ripartenze veloci accogliendo la pressione avversaria sulla trequarti. I lanci mirati alla creazione di conglomerati difensivi potrebbero mettere in apprensione gli avversari proprio sulle fasce. Da capire se tale lavoro sporco verrà affidato ancora una volta ad Edin Dzeko, molto abile nello smistamento, oppure a Romelu Lukaku per una soluzione più incentrata al conferimento a rete.
Anche Riso in sede, dialoghi sugli assistiti nerazzurri
Fronte mercato, l’Inter è anche attiva per valutare le forze attualmente a disposizione. Tra questi ci sarebbero numerosi calciatori seguiti dal noto agente Giuseppe Riso, il quale è stato ospite della dirigenza nerazzurra negli uffici di Viale della Liberazione.
Non c’è soltanto da definire la posizione in uscita di Roberto Gagliardini, ma anche quella di Stefano Sensi e i fratelli Carboni.