Come Xavi e come Conceição, Roger Schimdt non sembra aver accettato la sconfitta in Champions contro l’Inter: l’allenatore tedesco del Benfica parla di un rigore netto non dato alla sua squadra e critica la VAR
Il Benfica ha raggiunto il pareggio contro l’Inter, durante il ritorno dei quarti di Champions, all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero. Secondo Simone Inzaghi, i suoi giocatori si erano fermati perché avevano sentito un fischio. Tale goal ha permesso al Benfica di uscire imbattuto a San Siro e di portare a casa un record: i lusitani non hanno mai perso in trasferta quest’anno.
Tuttavia, il pari è fondamentalmente inutile ai fini della qualificazione dei lusitani e amaro per il calcio portoghese, dato che all’andata, in casa, che le Aguias allenate da Roger Schimdt hanno perso 2-0.
In conferenza stampa, il tecnico del Benfica ha fatto comunque la voce grossa, parlando di un rigore negato alla sua squadra e di un arbitraggio poco obiettivo. “Sono un po’ deluso perché abbiamo fatto vedere che ci credevamo“, ha spiegato il tedesco. “Dopo il primo goal subito, è stato più difficile: le cose si sono complicate. L’attitudine e la concentrazione sono state ottime, per 90′ abbiamo giocato molto bene contro una squadra brava a difendere dentro l’area come l’Inter“.
Schimdt ha poi ammesso che alla sua squadra è mancato qualcosa nell’ultimo terzo di campo: di fatto, il Benfica non ha mai attaccato con tiri pericolosi, tranne che su calcio di punizione, nel primo tempo. E qui è arrivata la lamentela: “Purtroppo non siamo stati molto fortunati con le decisioni dell’arbitro. C’era un rigore chiarissimo come settimana scorsa. Non voglio lamentarmi, abbiamo rappresentato il Benfica alla grande nella stagione internazionale. Forse abbiamo sentito la responsabilità, dobbiamo usare la delusione in mentalità forte per le prossime sei partite per vincere il campionato portoghese“.
Il Benfica lamenta un rigore netto non fischiato dall’arbitro
“Siamo stati sfortunati con l’arbitro“, ha insistito dopo un po’ l’allenatore dei portoghesi. “Non so perché il VAR non abbia richiamato per rivedere il rigore su Aursnes. Stessa cosa all’andata con il rigore su Goncalo Ramos. Per me possono cancellare il VAR perché così non ha senso…”
L’episodio più attuale di cui si lamenta il Benfica è un contatto al 55′ proteste fra Lautaro e Aursnes. L’arbitro del Cerro Grande lascia giocare, valutando l’entrata dell’attaccante argentino come di lieve entità o ininfluente. L’intervento di Lautaro, in realtà, è un po’ scomposto: dalle immagini, sembrano esserci gli extremis per l’assegnazione del penalty ai portoghesi. Ma non c’è stato alcun check da parte del VAR.
Dal Benfica, in ogni caso, ci si aspettava di più. L’Inter è riuscita a dominare i portoghesi in due partite. I tre goal subiti durante la partita di ritorno nascono tutti da disattenzioni in fase difensiva o dormite generali. Ma sul piano del gioco, i nerazzurri hanno di certo fatto meglio. Lo ha riconosciuto anche l’ex Joao Mario, complimentandosi con la sua ex squadra, nonostante i fischi subiti dai tifosi interisti al momento del cambio.
Durante la conferenza stampa qualcuno ha chiesto all’allenato del Benfica se quest’Inter può vincere davvero la Champions. La risposta del tedesco è stata diplomatica, ma se analizzata non mostra grande rispetto nei confronti dell’avversaria: “Sicuramente può arrivare in finale perché col Milan è una gara aperta. Dall’altra parte del tabellone ci sono due grandi squadre, ma in una sola partita tutto è possibile: avrebbero una chance“.