Nerazzurri nella morsa delle speculazioni sulle possibilità di cessione delle quote societarie di Zhang, ecco cosa servirebbe davvero per azzerare la mediocrità in bilancio
L’Inter ha risollevato il capo in questa parte finale di stagione dopo le deludenti prestazioni offerte soprattutto in campionato, che hanno portato gli uomini di Simone Inzaghi a soffrire in una classifica spietata. La corsa alla qualificazione per la prossima edizione di Champions League resta apertissima ed è probabile che non vi saranno traghettatori certi fino alla fine dei giochi.
Dopodiché, qualunque sia il verdetto, è tempo per la presidenza in mano a Steven Zhang di tirare le somme della stagione per capire a fondo cosa ha funzionato e cosa invece va migliorato con l’avvento dell’anno nuovo. Una delle domande sulle quali è stata posta maggiore attenzione di recente è legata al futuro del tecnico, con un piede dentro la permanenza al progetto nerazzurro verso il rilancio e l’altro al di fuori di esso. Lasciare il posto all’erede, tuttavia, non è operazione semplice perché nel mentre andrebbe selezionato il profilo migliore. Vero è che il cammino del piacentino finora, comunque, è stato più che positivo. Qualche altro pensiero di contorno ce l’ha la società anche in funzione delle voci di corridoio che girano sul destino di Suning. Il colosso cinese, di cui Zhang resta principale rappresentante, potrebbe infatti tirarsi fuori in qualità di socio di maggioranza per fare spazio ad una cordata imprenditoriale nettamente più forte economicamente. Di recente ha fatto molto parlare di sé Investcorp, fondo del Bahrain con una grandissima propensione ad investire nel mercato calcistico europeo. Quel che tuttavia non convince ancora Zhang alla cessione delle quote societarie è il fatto che possa riuscire, entro i termini stabiliti, di ripagare per intero il debito stanziato in precedenza da Oaktree al termine del quale – in caso di esito negativo – il club finirebbe direttamente nelle mani del fondo statunitense.
Zhang tra permanenza e cessione: il modello della Roma per un rilancio in Europa
Ma a proposito di fondi, secondo gli ultimi dati chi maggiormente potrebbe dare migliori garanzie nell’aspra contesa restano gli arabi. Come è accaduto con ‘Pif’ al Newcastle United e come sta accadendo oggi per la Roma.
I Friekdin, infatti, avrebbero aperto le porte per discutere di una clamorosa cessione per non meno di 1 miliardo di euro ad una cordata del medio oriente che ha la forza per competere con le maggiori realtà del pianeta. Questo vuol dire soltanto una cosa: introiti utili per poter potenziare le strutture societarie, garantire forza lavoro di qualità e un pacchetto di calciatori incredibilmente competitivo a livello internazionale. Esattamente quel che farebbe comodo a José Mourinho, sempre che resti. L’Inter, dunque, potrebbe mettersi sulla stessa scia dei colleghi giallorossi. In mano arabe, con un allenatore top… Come sognano gli interisti, perlomeno la maggior parte di essi.