L’Euroderby con cinque italiani: c’è il timbro di Marotta

E’ l’ad nerazzurro l’uomo più importante, dal difuori del campo, di questa Inter. Dopo il gran lavoro svolto alla Juve, Marotta ha compiuto un altro miracolo sportivo anche qui a Milano

L’Inter conferma quanto fatto vedere di buono nelle ultime uscite di campionato e ‘paralizza’ momentaneamente il Milan, reo di essere uscito sconfitto dal campo per 2-0 in questo Euroderby d’andata.

I calciatori dell’Inter esultano dopo la rete dello 0-2 al Milan (LaPresse) – interlive.it

Ad aver valso la vittoria ai nerazzurri sono state proprio le reti messe a segno da Edin Dzeko ed Henrikh Mkhitaryan, i due ‘vecchietti’ ex Roma che lo stesso Beppe Marotta ha ingaggiato a titolo prettamente gratuito in questi ultimi due anni, cosa che ha fatto in passato anche con Hakan Calhanoglu e con Andre Onana nella scorsa estate (con quest’ultimo che, oltre ad aver compiuto il maggior numero di parate in Europa, ha totalizzato inoltre 7 clean-sheet in 11 apparizioni di questa Champions League, cosa che alcun portiere nerazzurro aveva mai fatto prima d’ora).

Sono stati proprio loro, non a caso, a prendersi la scena nella serata di ieri: passerella sulla quale, a onor del vero, sarebbe dovuto salire anche Beppe Marotta: colui che meriterebbe, su tutti, di essere idolatrato nella stessa e identica maniera.

Ad essere sinceri, infatti, l’ad nerazzurro – oltre ad aver portato a termine tutti questi colpi a parametro zero, anche grazie al supporto di Ausilio e Baccin chiaramente – si è confermato ancora una volta uno dei migliori dirigenti italiani, se non il migliore, compiendo una sorta di altro miracolo. Per quale motivo? Beh per il semplice fatto che, nel corso di tutti questi ultimi anni, si è spesso e volentieri detto che gli italiani non sono in grado di farsi valere in Europa: cosa del tutto smentita dallo stesso amministratore delegato dell’Inter grazie ad un dato alquanto sorprendente.

E’ un’Inter non solo in dimensioni europee ma anche in formato ‘made in Italy’: l’altro capolavoro di Marotta

Così come fatto in passato alla Juventus, club sul quale puntò all’epoca su un blocco del tutto italiano, Beppe Marotta è stato in grado di ripetersi anche a Milano: puntando, di fatto, anche qui su un’ossatura del tutto italiana.

Ben 5 italiani schierati in campo titolari nell'Euroderby d'andata col Milan
Matteo Darmian e Francesco Acerbi (LaPresse) – interlive.it

Anche all’Inter, infatti, Beppe Marotta è riuscito ad avere ragione e lo ha fatto riponendo, in questi ultimi quattro anni e mezzo, tutta la propria fiducia nei confronti di tutta una serie di alcuni calciatori dal timbro rigorosamente italiano. Non possiamo far altro che pensare, ad esempio, a gente come: Darmian, Acerbi, Bastoni, Barella e Dimarco: giocatori che, tutti e cinque, sono scesi ieri sera in campo contro il Milan dove non ci si giocava il titolo di Campione d’Italia, bensì una buona fetta del pass per la finale di Champions League che si terrà ad Istanbul nel prossimo 10 giugno.

Ancora una volta, infatti, la metodologia messa in atto da parte dell’amministratore delegato nerazzurro si è rivelata vincente e, peraltro, del tutto gratuita. Non scopriamo di certo noi quello che è stato il mercato svolto dall’Inter in questi ultimi due anni: dove, come ormai risaputo, si è puntato solo ed esclusivamente su alcune risorse a parametro zero date le evidenti difficoltà economiche che sta attraversando tutt’ora la ‘Beneamata’. Che piaccia o no, non si può far altro che ammetterlo: uno ‘zoccolo duro’ italiano crea maggiore identità ed è proprio questo che arriva a far sì che, all’interno del proprio club di competenza, si instauri un rapporto del tutto coeso e più forte che mai. Solo applausi per Beppe Marotta, l’uomo più decisivo, da dietro le quinte, di questa Inter.

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