Nel prossimo anno si deciderà il futuro del club: ci sarebbe già una data, così come è intuibile il prezzo di vendita; Zhang si sente ormai costretto a vendere
La scadenza del finanziamento da 275 milioni con il fondo Oaktree mette Zhang con le spalle al muro. Se il presidente cinese non dovesse riuscire a rinegoziare o a rifinanziare, dovrebbe pagare le pendenze con il 9% del tasso di interesse: la cifra da versare sarebbe dunque molto vicina ai 300 milioni. E a quel punto Oaktree potrebbe prendersi l’Inter.
Secondo il giornalista Tobia De Stefano, firma della Verità e collaboratore abituale di Panorama, a oggi non sembra che il fondo americano abbia intenzione di entrare in possesso dell’Inter. Più verosimilmente venderà subito le quote o forzerà Zhang a farlo, per ottenere subito i soldi prestati. De Stefano si è occupato spesso delle questioni societarie dell’Inter e dà per scontato che entro un anno ci sarà una cessione. Intervistato ai microfoni di calciomercato.it, in onda sul canale Twitch TVPLAY, il giornalista ha ribadito come la situazione finanziaria dell’Inter non sia affatto tranquilla.
Secondo le informazioni da lui raccolte, Radrizzani non è un interlocutore davvero interessato all’Inter: l’imprenditore è concentrato sulla salvezza del Leeds e sugli interessi di DAZN. “Il nome che ha più corpo è quello di Investcorp“, ha ribadito De Stefano. “Il fondo del Bahrein, che sembrava vicinissimo al Milan, ora punta all’Inter. Ma il problema è la valutazione. Rispetto alla situazione del Milan, l’Inter è iper-indebitata: ha quasi 900 milioni di debito“.
La data e il prezzo della cessione dell’Inter: tutti i dettagli
De Stefano si è poi sbilanciato sul possibile prezzo della cessione e sulla data di chiusura della trattativa. Secondo il giornalista, considerando che l’anno scorso la valutazione del Milan è stata ricavata moltiplicando per quattro i ricavi, per l’Inter la cifra dovrebbe essere di 1,5 miliardi meno i debiti.
I ricavi nerazzurri sono di 400 milioni, quindi la valutazione potrebbe arrivare al miliardo e mezzo, da cui vanno sottratti i 900 milioni di debiti. Quindi Investcorp potrebbe offrire 600 milioni in tutto. “E probabilmente la cifra non è così alta come il venditore auspica”, ha notato il giornalista.
Si parla dunque di un prezzo quasi dimezzato rispetto alla richiesta iniziale di Zhang, che nei mesi scorsi aveva lasciato filtrare la cifra di 1,2 miliardi di euro. “Giornalisticamente abbiamo dato per scontato che l’Inter sarà ceduta entro maggio 2024, quando scadrà il bond”, ha continuato il giornalista.
E chi comprerà? Investcorp sembra l’interlocutore più serio e affidabile, ma non è detto che voglia davvero imbarcarsi in una lunga trattativa con Zhang. Dopotutto, la società saudita potrebbe essere rimasta scottata dal fallimento della trattativa con il Milan: per questo si procede con molta cautela e non è escluso che possa esserci un altro fondo che traghetterà la situazione.
Oaktree non vuole l’Inter e Investcorp è in imbarazzo
Anche se Oaktree è già entrata in possesso di altri club sportivi (Swansea City, in Caen in Francia e il club di NBA Memphis Grizzlies), non sembra così facile che possa accontentarsi di ricevere da Zhang le quote del club nerazzurro.
“Il fondo ha in pegno il 100% dell’Inter, sia il 68% di Suning che il 31% di LionRock“, ha spiegato De Stefano. “Se non dovesse ottenere il rimborso, Oaktree potrebbe prendersi l’Inter, ma da quel che si capisce non è questa l’intenzione“.
Così entro un anno la situazione dovrà essere risolta con una vendita. “Certo è che più l’Inter va avanti sul campo più Suning ha possibilità di racimolare la valutazione che loro ritengono congrua. La grossa differenza tra loro e il Milan è che il Milan non aveva praticamente indebitamento”.
La lista dei possibili interessati ad acquistare il club rivela sempre gli stessi nomi, ma senza mai che arrivi qualche conferma ufficiale. C’è Investcorp, ci potrebbe essere PIF, e fino a qualche mese fa si parlava di Ares Capital.