Le reazioni a caldo dei dirigenti e calciatori dell’Inter nuovamente su suolo italiano dopo essere atterrati a Malpensa in mattinata, traspaiono delusione e sorrisi sporadici
A seguito dell’ottima prova di coraggio nell’arginare la formazione più forte d’Europa nella finale di Champions League, l’Inter ha fatto rientro a Milano questa mattina sul presto – intorno alle ore 5:30 – uscendo in gruppo dal terminal arrivi dell’aeroporto di Malpensa.
Sul volto dei calciatori, inevitabilmente, traspariva ancora molta amarezza accompagnata da qualche accenno di sorriso atto a smorzare la negatività. Sensazioni contrastanti e fisiologiche in un momento simile, quando il sogno è finito sul più bello e serve tornare con entrambi i piedi sul piano della realtà. Parte del gruppo di Simone Inzaghi è salito sul bus nerazzurro, con i giocatori più rappresentativi acclamati dalla fetta di pubblico che li aspettava al di là delle transenne. Altri, invece, hanno lasciato l’aeroporto in taxi.
🎥 #Inter – Il ritorno dei nerazzurri a Malpensa dopo la sconfitta di Istanbul nella finale di Champions contro il #City: i pochi tifosi presenti ringraziano #Marotta 📲 @calciomercatoit pic.twitter.com/6tSVNPmALg
— Giorgio Musso (@GiokerMusso) June 11, 2023
Inter più gruppo che mai: saluti e rammarico, ma sempre testa alta
I sostenitori hanno quindi incrociato gli sguardi con l’amministratore delegato Giuseppe Marotta il quale ha poi contraccambiato il saluto con un sorriso, prima di tirare dritto per la sua strada.
Quest’ultimo, però, prima di salire sul proprio mezzo, ha salutato con freddezza il difensore centrale Milan Skriniar a breve destinato a separarsi in via definitiva dall’Inter per passare a parametro zero al Paris Saint-Germain. Più flessibile invece il CEO Executive, Alessandro Antonello.
Al volo di rientro ha partecipato anche il presidente Steven Zhang, particolarmente scosso e coinvolto emotivamente per l’accaduto. Anche lui, come il resto del gruppo, si è trattenuto qualche minuto al di fuori del terminal scambiando due chiacchiere con i presenti. L’Inter può dunque ripartire soprattutto da questo: la forza dell’unità. Dai vertici dell’organigramma societario fino all’ultimo dei propri combattenti tra gli spalti.