Ballano centinaia di milioni di distanza ed entra in gioco un terzo agente nell’affare Samardzic, intanto anche l’Udinese pressa l’entourage per delineare in via definitiva la trattativa
Soltanto un altro giorno di fuoco prima di decidere, senza ulteriori posticipazioni, cosa ne sarà del futuro di Lazar Samardzic tra le pressioni dell’Inter, i temporeggiamenti della sua entourage e l’impazienza dell’Udinese.
Tutti sembrano remargli contro, adesso che il campionato sta per incominciare e la trattativa per il trasferimento del suo cartellino verso i nerazzurri ha subito tante improvvise frenate. La dirigenza ha lanciato qualche ora fa l’ultimatum che impone una presa di posizione istantanea, onde evitare che l’affare possa tramontare con una chiusura lampo. D’altro canto anche i friulani, da tempo accordatisi con la controparte meneghina per la buona riuscita dell’operazione, stanno iniziando a perdere la pazienza con il presidente Pozzo che ha sollecitato più volte lo sblocco.
Terzo protagonista nell’affare Samardzic e le pretese di papà Mladen
Ma il coltello dalla parte del manico sembra esser ancora ben piantato fra le mani dell’entourage del calciatore, rappresentata in prima posizione dal padre Mladen. Quest’ultimo ha espresso la volontà di raccogliere il 50% delle commissioni inizialmente promesse alla prima agente di Samardzic, Rafaela Pimenta, prima che ella facesse dietrofront.
Stando alle informazioni raccolte da ‘La Gazzetta dello Sport’, nell’ingaggio del centrocampista mancherebbero ancora 800mila euro per poter oltrepassare la soglia da 2 milioni di euro ponderata. Oltretutto, il padre avrebbe affidato la gestione degli affari del figlio in via diretta ad una nuova agenzia di rappresentanza: la tedesca TDS Sports. Terzo protagonista in una vicenda destinata a sbloccarsi, nel bene o nel male, dopo una serie infinita di colloqui e discussioni tra tutte le parti coinvolte.