70 milioni a stagione: ecco quanto un top-club è riuscito a guadagnare da un nuovo accordo approfittando di una rescissione inaspettata
Anche all’Inter è capitato di risolvere con un accordo vantaggioso una condizione apparentemente cristica, anche se gli effetti, soprattuto dal punto di vista economico, sembrano alquanto discreparti. Nel momento in cui il club nerazzurro ha capito che da DigitalBits non si sarebbe potuto cavare un euro, Antonello e Zhang si sono dati da fare per chiudere un accordo veloce con un nuovo sponsor. Ne è arrivato uno provvisorio per la finale di Champions League (Paramount+) che poi è diventato anche il partner ufficiale per l’attuale stagione (per la prossima non c’è ancora accordo).
Il servizio di streaming connesso alla nota casa di produzione cinematografica paga all’Inter 20 milioni all’anno circa. Tanti, pochi? Dipende dai punti di vista. In Italia, la squadra più pagata è la Juventus che attraverso il marchio Jeep incassa 45 milioni l’anno. Poi c’è la Fiorentina, che prende 25 milioni da Mediacom, l’azienda del patron Rocco Commisso.
Insomma, 20 milioni non sembrano così male come guadagno, soprattutto considerando la fregatura avuta con DigitalBits. Ma di fronte al nuovo accordo di sponsorizzazione chiuso dal Manchester United, l’operazione nerazzurra appare subito modesta. Il nuovo main sponsor dei Red Devils verserà infatti 70 milioni a stagione al club. Già: uno sproposito rispetto ai 20 concessi dalla Paramount all’Inter.
Le cose sarebbero potute andare diversamente se l’Inter fosse riuscita a chiudere un accordo con gli altri interlocutori interessati a sponsorizzare il club. Per esempio le compagnie aeree Qatar Airways (sponsor del PSG e della Formula 1) o Turkish Airways.
Da dove arrivano tutti questi soldi per lo United? Il nuovo marchio che comparirà dalla prossima stagione sulle divise dei Red Devils rimanda al colosso tecnologico Qualcomm. Siamo di fronte a una sponsorizzazione da record.
70 milioni a stagione per lo United: Qualcomm oscura Paramount
Mai nessun club aveva infatti guadagnato tanto quanto il Manchester United dopo la sottoscrizione di un nuovo accordo di sponsorizzazione. La società statunitense di software ha deciso di investire 70 milioni a stagione per far comparire sulle maglie dei diavoli rossi la scritta Snapdragon.
Un affare per lo United, dopo la rottura con l’attuale sponsor di maglia TeamViewer. La similitudine con l’Inter è relativa. TeamViewer, infatti, non è insolvente come DigitalBits. Ha solo deciso di tirarsi indietro. Nonostante un accordo della durata quinquennale per la sponsorizzazione, gli azionisti dell’azienda tedesca hanno infatti bocciato l’accordo fatto dal management con lo United.
E così è arrivata la richiesta di rescissione del contratto. Allo United non se ne sono preoccupati più di tanto. Poche settimane e hanno trovato un nuovo sponsor ancora più ricco.
Soldi a palate da Snapdrogon
Qualcomm è una società statunitense di ricerca e sviluppo nel campo delle telecomunicazioni wireless, con sede a San Diego, in California. Fondata nel 1985 da Irwin Jacobs e Andrew Viterbi, nel corso degli anni, si è espansa nella vendita di prodotti a semiconduttori in un modello di produzione fabless, sviluppando chip e componenti semiconduttori o software per veicoli, orologi, laptop, Wi-Fi, smartphone e altri dispositivi…
A quanto pare, la borsa ha già risposto bene dopo che la società ha annunciato di aver firmato un contratto del valore di 75 milioni di dollari all’anno circa affinché il suo marchio Snapdragon diventasse lo sponsor principale delle magliette del Manchester United a partire dalla stagione 2024-25, in sostituzione della società tedesca TeamViewer.
Snapdragon è una famiglia di system-on-a-chip prodotti da Qualcomm: una piattaforma utilizzabile per realizzare ambienti mobili su dispositivi smartphone, tablet e smartbook. I semiconduttori Snapdragon sono incorporati in veicoli, sistemi Android, Windows Phone e netbook. Oltre ai processori, la linea Snapdragon produce anche modem, chip Wi-Fi e prodotti per la ricarica mobile.