Il belga ha svelato tutti i retroscena che l’hanno portato a concludere la trattativa con la ‘Lupa’. L’Inter, visti i precedenti legati ai bianconeri, lo aveva già mollato
Romelu Lukaku è uno di quei nomi che ha letteralmente scombussolato la scorsa finestra di calciomercato estivo.
Ci son voluti, infatti, ben tre mesi di tempo per venire a conoscenza di quello che sarebbe stato il futuro del belga, quest’oggi ancora di attuale proprietà del Chelsea. Grazie ad un accordo ottenuto negli ultimi giorni di mercato, la Roma è riuscita ad assicurarsi il giocatore grazie alla via del prestito annuale dai ‘Blues’. Decisivo, però, quanto accaduto precedentemente.
Come ormai risaputo, infatti, l’Inter ha fatto di tutto e di più pur di riconfermare a inizio estate quello che era, sino a poco tempo prima, il proprio numero 90 in rosa. Ciò non è poi più avvenuto a causa di quanto accaduto fra Romelu Lukaku e la Juventus.
Una volta venuti a conoscenza dei continui e inaspettati flirt tra le due parti, i nerazzurri hanno poi, giustamente, deciso di non trattare più il belga e, a distanza di un po’ di tempo, ad averne approfittato è stato proprio il club capitolino: società di cui l’ex Manchester United ha parlato in questo modo.
Lukaku coccola la Roma: “Ho subito sentito l’affetto dei tifosi, ancor prima di arrivare. E’ bastata una chiamata”
Una volta intervenuto ai microfoni della Lega Serie A, Romelu Lukaku ha parlato a proposito del suo trasferimento alla Roma concretizzatosi, per l’appunto, nel corso degli ultimi giorni del mercato estivo.
“E’ bastata una sola chiamata. Qualche giorno prima dell’accordo mi hanno chiamato i proprietari e siamo subito finiti per parlare delle ambizioni di questa società. Da lì in poi è andato tutto veloce” – esordisce.
“Già nel momento in cui eravamo vicini all’accordo, tanta gente intorno a me ha subito incominciato a dirmi che le persone non vedevano l’ora che io arrivassi: a quel punto mi sono messo in testa di arrivare in forma e bello concentrato”.
Prosegue poi: “Anche il momento della presentazione, ad esempio, ho voluto viverlo a pieno. Mi sono emozionato, non lo nascondo. Ho fiducia in questa squadra: dobbiamo lavorare tutti insieme dando il massimo ed essendo umili. E’ questo il mio modo di fare le cose, spero di aiutare la squadra il più possibile”.
Conclude infine: “Mourinho? Da quando avevo 11 anni sognavo di lavorare con lui un giorno e questa è la terza volta che accadrà. Mi conosce bene sia come uomo che come calciatore, insieme possiamo fare belle cose”.