Investire suoi giovani, un lusso che l’Inter potrebbe non riuscire a permettersi. I piani mercato di Oaktree
All’estero, i talenti davvero forti trovano subito spazio. O quasi… Nella peggiore delle ipotesi, vengono valorizzati con comparsate in momenti strategici della stagione e poi ceduti in prestito a club esteri in cerca di giocatori su cui costruire un progetto tecnico alternativo, per poi tornare all’ovile in caso di esplosione. In altri casi, i giovanissimi riescono subito a dare valore alla squadra che li ha accolti e ad acquistare valore come investimenti. Ma è comunque raro.
La nuova Inter pensata da Oaktree vorrebbe seguire un’inedita linea gestionale. Smettere di inseguire ultratrentenni da rilanciare, svincolati o in scadenza, per scommettere con più coraggio su ragazzi da poter far crescere e poi sfruttare per il player trading.
L’idea di poter investire principalmente su giovani da valorizzare appare conveniente dal punto di vista finanziario ma non sempre funzionale sotto l’aspetto tecnico. I giocatori di spessore ma ancora da formare potrebbero infatti rivelarsi poco utili in campo. Gli esempi di Asllani e Palacios sono abbastanza eloquenti…
L’avere a disposizione una seconda squadra potrebbe però facilitare il progetto di Oaktree e trasformare da subito l’Inter in un club in grado di attrarre (e non perdere) i profili giovani più interessanti sul mercato. Giovani da lanciare poi in prima squadra o rivendere a prezzo maggiorato dopo l’esplosione.
Suona come un piano da club di bassa o media classifica, ma in realtà è un modus operandi che rientra nelle dinamiche gestionali proprie dei top club europei. Nel Bayern Monaco gioca per esempio un giovanissimo calciatore italiano che l’Inter non avrebbe mai potuto prendere in considerazione. Ha solo diciassette anni ma, a detto di molti, fra un paio di anni potrebbe già conquistarsi uno spazio importante fra i Die Roten. Il Bayern lo ha presto quest’estate, pescandolo dalla Cremonese. Si chiama Guido Della Rovere.
Inter come il Bayern: si investe e si rischia sui giovani di sicuro talento
Il giovanissimo trequartista, classe 2007, si è trasferito in Germania dopo aver collezionato una sola presenza in prima squadra con i grigiorossi. Alla dirigenza del Bayern è bastato seguire i report relativi alle sue prestazioni in Under 17 e Primavera per capire che il ragazzo andava strappato a qualsiasi costo alla concorrenza. E così, senza passare dalle giovanili, il trequartista è subito entrato nella seconda squadra dei bavaresi e ha cominciato ad allenarsi con i big.
Tutti ne riconoscono il talento cristallino. In Baviera, già da prima che segnasse il suo primo goal con il Regionalliga Bayern contro il TSV Schwaben Augsburg, avevano capito di aver preso un giocatore che avrebbe presto dimostrato di poter fare la differenza. La seconda squadra del Bayern punta su Della Rovere e su Johan Kusi-Asare, anche lui diciassettenne.
Nel club bavarese ci sono tantissimi altri giovani di talento, come Maurice Krattenmacher, Paul Wanner, Nestrory Irakunda, Adin Licina e, appunto, Guido Della Rovere. Quest’ultimo è quello che per caratteristiche potrebbe fare più gola ai nerazzurri. Bisognerebbe però farsi avanti subito, già quest’estate, cioè prima che possa debuttare in Bundesliga. L’affare potrebbe ancora chiudersi a meno di 5 milioni.
Largo ai ragazzini come Della Rovere
Molti si aspettavano che Inzaghi, in Coppa Italia contro la Lazio, avrebbe dato spazio nella ripresa a uno dei cinque Primavera aggregati alla prima squadra. In panchina c’erano: Alexiou (difensore, 2005), Berenbruch (centrocampista, 2005), Topalovic (centrocampista, 2006), Cocchi (esterno sinistro, 2007) e De Pieri (attaccante, 2006). Alla fine Inzaghi ha preferito far entrare Barella.
Senza contare Carboni e Pio Esposito, l’Inter ha già in mano tantissimi ragazzini di valore. Avere una seconda squadra potrebbe significare dar loro modo di sentirsi più vicini al progetto tecnico principale, come succede alla Juve, dove Motta è solito convocare spesso ragazzini della NetxGen. Marotta ha già annunciato che l’Inter seguirà questa strada.
Bisognerà però anche investire per trovare nuovi talenti. E poi occorrerà dimostrare più coraggio nelle scelte, mettendo il talento in prima posizione. Puntare sui giovani è un rischio. Le pressioni e le aspettative della maglia nerazzurra possono infatti rivelarsi troppo gravose da gestire. Soprattutto in difesa e in mezzo al campo. Per i trequartisti e gli attaccanti, il discorso cambia: lì la leggerezza può essere un’arma in più.