L’Inter si prepara a giocare una finale di Champions, e tutt’intorno si parla di fallimento, di debiti e di un addio dell’allenatore
Neanche vincendo la Champions League la stagione dell’Inter potrebbe essere intesa come positiva… Non è una provocazione fine a sé stessa o un esercizio di paradosso logico, ma una posizione critica sostenuta da diversi personaggi. E mentre si discute del futuro di Inzaghi (se ne va per i soldi, lo cacciano per i due Scudetti regalati, farà ciò che gli impone il figlio ventitreenne che vuol fare l’intermediario, farà ciò che gli chiede la moglie…), di rigori dati o non dati e di acquisti non fatti a gennaio, si torna a parlare anche delle intenzioni di Oaktree.
Marotta ha ripetuto più volte e con diverse formule lo stesso concetto: per competere, nel calcio contemporaneo, bisogna innanzitutto essere finanziariamente stabili. Non solo proclami (anche i dirigenti del Milan e della Juve hanno magari detto le stesse cose, praticando tuttavia un’opposta direzione gestionale).
L’Inter è riuscita negli ultimi anni a conciliare meglio di chiunque altro competitività ed equilibrio di bilancio. Ma cosa sarebbe successo mancando l’obiettivo della competitività? Per capirlo basta guardare a ciò che sta succedendo al Milan: senza qualificazione alle coppe europei, i rossoneri dovranno tagliare parecchie voci di spesa e vendere i pezzi pregiati in rosa, dopo l’ennesima annata di spese un po’ pazze e frettolose.
Con Marotta presidente e con un fondo come Oaktree alle spalle, l’Inter è oggi abbastanza sicura dal punto di vista finanziario. Player-trading, Champions e Mondiale per Club hanno portato nelle casse parecchi milioni che ora il club potrebbe reinvestire nel mercato. Ma è davvero tutto oro ciò che luccica? C’è chi teme che Oaktree, a lungo andare, potrebbe distruggere l’Inter, così come RedBird sta facendo con il Milan.
Bond e Inzaghi: Oaktree affonda l’Inter
I tifosi sembrano preoccupati da due notizie. La prima, concernente il futuro di Inzaghi. C’è chi sostiene che, per restare, Inzaghi vorrebbe dall’Inter non tanto un adeguamento contrattuale quanto delle garanzie sul mercato. E la preoccupazione riguarderebbe appunto il fatto che Oaktree potrebbe non voler accontentare l’attuale allenatore: gli americani preferirebbero perderlo, pur di non spendere più del dovuto.
La seconda notizia inquietante per i supporter nerazzurri è quella rilasciata ieri di Calcio e Finanza, secondo cui l’Inter starebbe valutando il ricorso al mercato del private debt per rifinanziare il proprio bond da 400 milioni, con garanzia posta dai ricavi derivanti da sponsor e diritti televisivi.
Oaktree non tira fuori un euro, bastardi schifosi https://t.co/3EgNCsKXc1
— champions league o fallimento (@smg1908_) May 24, 2025
Dopo la sconfitta di sabato prossimo, molti si sveglieranno e cominceranno a contestare Oaktree.
E l’anno prossimo sarà dura contestazione
— Diego ⭐️⭐️ (@mitrandirr) May 24, 2025
Riguardo a Inzaghi, è inutile esprimersi. Non conosciamo ancora le vere intenzioni dell’allenatore, anche se risulta difficile pensare che possa essere intrigato sportivamente dalla possibilità di trasferirsi in Arabia Saudita. Sul bond bisogna fare chiarezza. L’operazione finanziaria di cui si parla è un US private placement, cioè l’emissione di titoli destinati a investitori istituzionali. Per esempio compagnie assicurative e fondi pensione (bond con scadenze più lunghe rispetto alle obbligazioni ad alto rendimento).
Debiti per ripagare i debiti
Emettere un bond non è necessariamente allarmante, ma indica senza dubbio che il club sta ancora cercando soluzioni per gestire il proprio debito in vista di una scadenza importante. Quella del bond prevista per febbraio 2027. Altri club come il Barcellona e Tottenham, ma anche la Roma, hanno già utilizzato strumenti simili per rifinanziare i propri debiti.
Se ben gestito, il private debt potrebbe funzionare. Di base, gli introiti della Champions e del Mondiale del Club hanno fatto bene al bilancio ma non hanno certo risolto il debito nerazzurro. La situazione finanziaria dell’Inter è ancora precaria. Tutti sappiamo che il club ha attraversato un periodo economico molto difficile tra il 2020 e il 2021, con il rischio di dover cedere giocatori importanti per evitare il collasso finanziario. Giocatori come Hakimi e Lukaku sono usciti per questo: per ottenere liquidità immediata e onorare i debiti a breve termine.
Il prestito di Oaktree a Zhang non è stato sufficiente a ripianare quel debito. E anche con l’ingresso degli americani, altre operazioni finanziarie sono state necessarie per mantenere la competitività del club. Nonostante le difficoltà economiche, l’Inter ha ottenuto importanti risultati sul fronte sportive e ha migliorato progressivamente la propria situazione finanziaria. Lo Scudetto “perso” da Inzaghi non ha messo in crisi le casse. Oaktree sa che l’allenatore ha fatto il massimo con le risorse a disposizione.
Nonostante le difficoltà ancora presenti, il futuro dell’Inter appare promettente, a patto che la dirigenza non commetta errori e che l’ambiente non fraintenda la realtà dei fatti avvelenando squadra e prospettive.