Gli utenti di X che cercano notizie sull’Inter si saranno di certo imbattuti nell’hashtag #ausilioout. È guerra al ds
Non sembrano pochi. E non sembrano neanche così teneri. Ce l’hanno tutti con il direttore sportivo Piero Ausilio. Ovvero con l’uomo che si occupa del mercato dell’Inter, da undici anni. E perché Ausilio viene messo sotto accusa? Non si parla solo di un paio di acquisti sbagliati, ma di un atteggiamento e di un modus operandi, giudicati o percepiti come deludenti.
Succede sempre, con tutti i tifosi di tutte le squadre. Quando non si vince, viene a galla l’insoddisfazione dei supporter. E partono le accuse ai calciatori. Oppure a chi si è occupato degli ultimi mercati. E dato che all’Inter è cambiata più volte la proprietà, l’accusa ricade sulla presenza costante: Ausilio.
Un tifoso, attraverso lo pseudonimo Maticmatico Matic, ha avviato una petizione su Change chiamata Ausilio deve lasciare l’Inter per un futuro migliore. Sulla pagina di presentazione della petizione, il supporter argomenta il suo scontento con una lunga introduzione.
“Sono un appassionato tifoso dell’Inter e, come molti altri, ho visto la squadra attraversare alti e bassi. Negli ultimi anni abbiamo osservato con crescente preoccupazione le decisioni prese da Ausilio sul mercato, che sembrano essere più basate su amicizie personali che su una strategia solida e lungimirante per la squadra“, scrive l’autore della petizione.
“L’Inter è una squadra di grande storia e merita il top, non solo in Italia ma anche in Europa. A questo scopo, è essenziale che le decisioni prese siano nel miglior interesse della squadra e non influenzate da relazioni personali. Crediamo che sia giunto il momento per Ausilio di lasciare l’Inter, per permettere alla squadra di affrontare una nuova era di successo“.
Accuse ad Ausilio, scatta la petizione
E in base a questi presupposti il supporter fa appello a tutti i tifosi dell’Inter che condividono la sua visione: “Unitevi a noi e firmate questa petizione per un futuro migliore per la nostra amata Inter“.
La petizione è un gesto politico. Non nel senso di azione propria di un partito politico, ovviamente, ma nel senso originario della lemma politikos: ciò che riguarda la polis. Maticmatico Matic si comporta dunque come un cittadino ateniese, che sale sull’agorà e grida: “Basta! Questo strategós non ci rappresenta più!‘”
Ed è straniante ma anche affascinante riconoscere che mondo del calcio contemporaneo, nonostante le sponsorizzazioni, i social, i diritti TV, si possa ancora cogliere quell’antico desiderio di sentirsi parte di qualcosa. Di poter dire la propria. Come? Con l’hashtag #ausilioout, con un profilo X chiamato L’unico problema dell’Inter: Ausilio e una petizione. E con tweet di velenosa critica.
Tweet dove, per esempio, vengono passati in rassegna tutti i colpi fallimentari messi insieme dal direttore sportivo (da Kondobia a Palacios). O dove si denunciano rapporti opachi con procuratori. E, ancora, dove si sottolinea come, nella migliore stagione finanziaria nella storia del club, la squadra potrebbe cedere Dumfries, Calhanoglu e forse Thuram, “a causa di una cattiva pianificazione da parte della dirigenza“.
Critiche miopi?
La dinamica è quella dell’eroe che crolla sotto il peso della realtà. Piero Ausilio, per anni è stato considerato un abile direttore sportivo. Lo scorso anno, dopo la seconda stella, era stato lodato per la sua capacità di costruire uno squadrone con operazioni intelligenti, in momenti di ristrettezze economiche.
Di certo, alcuni colpi recenti dell’Inter, sia in entrata che in uscita, possono essere giudicati come poco lungimiranti o mal gestiti. E tante operazioni targate Ausilio hanno fatto storcere il naso anche ai più fedeli alla linea.
Inoltre Ausilio non si è mai saputo presentare come referente simpatico ai tifosi. Nelle sue rare uscite pubbliche ha assunto atteggiamenti un po’ arroganti (per esempio, il suo “Ci credi se ti dico che il mercato è finito“, pronunciato a inizio giugno 2024) o di distacco. Ma l’insoddisfazione attuale non deve risolversi su un capro espiatorio. Ausilio non è un genio infallibile ma non è neanche un incapace.
E non bisogna dimenticare tutti i nomi che ha portato all’Inter. Grandi affari come Brozovic, Icardi, Lautaro, Onana, Barella, Bastoni, Calhanoglu, Hakimi, Lukaku…