Primo test per il croato in cabina di regia al posto del collega turco, ecco come potrebbe cambiare l’assetto tattico dei nerazzurri
Buio cosmico su quella trattativa per Ademola Lookman che avrebbe potuto condizionare Cristian Chivu nell’applicazione del 3-4-2-1. Un modulo fresco, alternativo al solito 3-5-2 di stampo inzaghiano e dalla trazione maggiormente offensiva, con due soli centrocampisti a fungere da raccordo con gli altri reparti.
Nelle idee iniziali del tecnico rumeno ci sarebbe dovuto essere almeno un mediano di sostanza, in stile Manu Koné, con il solito playmaker al fianco. Non essendosi concretizzate le voci di addio verso la Turchia, Hakan Calhanoglu resta essere la risorsa primaria su cui il palleggio dell’Inter continuerà a poggiare a prescindere dal modulo utilizzato. Primaria sì, ma non unica o assoluta.
Il centrocampista ex Milan deve ancora ristabilire la migliore condizione fisica dopo aver subito qualche acciacco di troppo negli ultimi mesi, senza contare le troppe pressioni mediatiche che ne hanno mitigato l’umore.
Per questi due motivi, legati indissolubilmente anche al lento ma graduale riallacciamento dei rapporti coi compagni, Calhanoglu potrebbe spartire i propri compiti con Petar Sucic sin dall’esordio dell’Inter in campionato contro il Torino del prossimo sabato 25 agosto.
Sucic playmaker al posto di Calhanoglu, possibilità contemplata da Chivu
Nell’ultima partita amichevole disputata dai nerazzurri al San Nicola di Bari contro l’Olympiacos, Chivu ha lasciato Calhanoglu in panchina con il preciso intento di affidare a Sucic i compiti in mediana.
Una sperimentazione che, almeno in questo primo test ufficioso, ha lasciato qualche piccola perplessità. Nulla di imperdonabile, sia chiaro: è apparso ancora macchinoso e prevedibile palla al piede, ma l’ex Dinamo Zagabria ha dimostrato più volte di avere a disposizione un buon tocco e grande visione di gioco, coadiuvati da una forte personalità che ogni tanto lo induce a correre qualche rischio.
Tutte caratteristiche apprezzate da Chivu e promotrici di quella fluidità di gioco che l’Inter aveva un po’ perso per strada nella fase terminale della passata stagione.
Sucic, oltretutto, è interscambiabile con Nicolò Barella nel caso in cui Calhanoglu non dovesse comparire sul terreno di gioco: entrambi nascono mezz’ali ma sanno ben adattarsi ai vari contesti. Nessuno dei due mai risponderebbe negativamente alla chiamata del proprio tecnico per uno slittamento in cabina di regia.
Il turco complessivamente dona più sicurezze perché ormai affine da molto tempo al ruolo, ma Sucic appare essere un’opzione altrettanto ovvia da sfruttare. Vedremo in che modo Chivu deciderà di farli coesistere.