“Ma perché Ausilio ce l’ha con la famiglia Stankovic?”. Un predestinato da riportare a casa

Sarebbe un grosso errore non farlo

La sua cessione l’abbiamo capita ma non condivisa. All’Inter avrebbe fatto fatica a trovare grande spazio, soprattutto nell’immediato, mentre lì è diventato subito uno dei pilastri della squadra.

Gioca con regolarità e responsabilità, cresce sia come calciatore che come professionista. Ma c’è la possibilità di riprenderselo, una doppia possibilità che Marotta e Ausilio, per nulla al mondo, devono farsi sfuggire.

Stankovic esulta dopo il gol col Brugge
“Ma perché Ausilio ce l’ha con la famiglia Stankovic?”: un predestinato da riportare a casa (AnsaFoto) – Interlive.it

Aleksandar Stankovic, terzo e ultimo figlio di Dejan: quasi dieci anni all’Inter, ha vinto tutto quel che c’era da vincere. La vetta con il famoso Triplete. Ora allena i russi dello Spartak Mosca, mentre il suo terzogenito strappa applausi in Belgio e fuori dal Belgio.

Al Brugge dall’estate scorsa, per 10 milioni di euro. Dopo Filip, il portiere ceduto al Venezia, l’Inter ha dato via anche Aleksandar e più di qualche tifoso (e non) si è subito posto questa domanda:

“Ma perché Ausilio ce l’ha così tanto con la famiglia Stankovic?”

Stankovic esulta dopo il primo gol col Brugge
Stankovic, doppia opzione in favore dell’Inter (AnsaFoto) – Interlive.it

In verità per Stankovic III, il maggiore Stefan non lo contiamo poiché si è ritirato presto, i nerazzurri si sono garantiti due opzioni di riacquisto esercitabili tra il 2026 e il 2027, rispettivamente da 23 e 25 milioni di euro oltre che una percentuale sulla futura rivendita.

Ecco, l’Inter farebbe bene, risparmiando anche un paio di milioni, a esercitare questa recompra già alla fine di questa stagione, che per Stankovic jr è iniziata alla grande.

Praticamente ci ha impiegato un nanosecondo per diventare uno dei pilastri del Brugge, un club e una squadra che anche in Europa riesce a imporsi. L’anno scorso ha salutato la Champions League soltanto agli ottavi, dove venne eliminato dall’Aston Villa.

Agli spareggi di febbraio, però, eliminò l’Atalanta di Gasperini in una doppia sfida condizionata però dal folle rigore fischiato in favore dei belgi all’andata dall’arbitro turco Meler. “Il peggior rigore di sempre”, domandò retoricamente ‘The Athletic’.

Stankovic è un calciatore diverso, ma idealmente ha preso il posto di Jashari passato al Milan per 39 milioni bonus compresi. L’elvetico è stato presto dimenticato dai tifosi del Brugge, merito appunto delle prestazioni fornite dal figlio d’arte.

Nato a Milano (il 3 agosto 2005, un anno e mezzo dopo l’arrivo ad Appiano di papà Dejan) e cresciuto nell’Inter dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili giocando anche con Pio Esposito.

Contrasta, imposta, calcia in porta: Aleksandar Stankovic è un centrocampista completo e, ad occhio, molto più maturo dell’età che ha. Con la maglia del Brugge ha segnato un gol di testa nel preliminare Champions (il quinto dei sei gol rifilati ai Glasgow Rangers) e gia

  • Disputato 18 partite tra campionato e coppe, per un totale di 1.353′.

Incredibile ma vero: ad eccezione delle prime tre partite (era arrivato da poco), il suo allenatore Nicky Hayern lo ha sempre schierato da titolare. E il club fiammingo appena nominato miglior giocatore del mese di ottobre:

“Si è distinto per la sua costanza e versatilità in campo – la motivazione del premio – È stato solido in difesa: preciso nei movimenti e abile nei duelli. Ma si è fatto notare anche in attacco, con momenti emozionanti e occasioni create in diverse partite”.

Ci sbilanciamo: Stankovic è un predestinato, un posto – di rilievo – nell’Inter del futuro gli andrà per forza trovato.

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