Inter, Stramaccioni: “Non sono invincibile. Il derby si vince con cuore e coraggio”

Andrea Stramaccioni - Getty Images

INTER, PARLA ANDREA STRAMACCIONI / MILANO – Quello dell’Inter, attualmente, non è un gran momento: la squadra nerazzurra è reduce infatti dalla pesante sconfitta subita a Parma, un 3-1 che ha chiuso a ogni speranza per il terzo posto, quel maledetto traguardo Champions, accarezzato e sognato da tutti i tifosi interisti, e soprattutto da Andrea Stramaccioni. Il giovane tecnico era forse il primo a credere al difficile obiettivo, forse l’unico, ma ora il tempo per ulteriori recriminazioni non ce n’è, il derby di Milano è alle porte, la sfida delle sfide, un duello che potrebbe essere decisivo per lo scudetto, non per i nerazzurri bensì per i rossoneri. Di questo e di tanto altro ne ha parlato ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport’ proprio il tecnico dell’Inter: “Non mi sono mai sentito invincibile – ha scherzato il mister – Alla vigilia della sfida con il Parma tutti mi avevano ricordato la mia imbattibilità, a quel punto avevo già capito tutto…”. La gara d’andata contro gli uomini di Allegri fu decisa da una zampata di Milito, al termine di un match giocato dai nerazzurri prettamente nella proprià metà campo, una modo di intendere il calcio assai diverso da quello di Strama: “Dal punto di vista difensivo l’Inter di Ranieri fu perfetta, io però, ai miei giocatori non chiederò di rifare una partita del genere, non è nelle mie corde”. Una vittoria del Milan potrebbe significare sorpasso alla Juventus in testa alla classifica: “Dobbiamo pensare solo a noi stessi – ha dichiarato il tecnico nerazzurro – Direi la stessa cosa anche se avessimo dovuto affrontare i bianconeri”. Come vincere un derby? “Con coraggio e cuore. Voglio giocatori a testa alta, non abbattuti. Così si vincono queste partite”.

FORLAN, SNEIJDER e PAZZINI – “Con l’attaccante uruguaiano non ho nessun tipo di problema – ha evidenziato Stramaccioni – Con lui ho sempre parlato chiaro. Se fossi un giornalista la penserei come voi, però da allenatore posso dirvi che Diego in allenamento non molla mai, è apprezzato e stimato dai suoi compagni”. Uno dei meriti del giovane tecnico è stato quello di rivitalizzare Wesley Sneijder, tornato a fare la differenza, con i gol e con giocate da vero campione: “Wes ha cambiato la mia idea di fare calcio. Mi ha sorpreso in positivo, è inamovibile nel mio centrocampo”. Insieme a Forlan, l’altra delusione è Giampaolo Pazzini, la brutta copia del bomber ammirato l’anno scorso: “Pur non segnando ha comunque inciso – ha evidenziato Strama – Al Pazzo ho spiegato che dal mio punto vista è incompatibile con Milito, lui non l’ha presa molto bene. Quando le nostre strade si divideranno potrà dire che sono scarso come allenatore, ma onesto come uomo”.

GUARIN, STANKOVIC, LUCIO e TERZO POSTO – “Il Guaro è un giocatore potente, contro il Parma non l’ho convocato perché ho preferito lasciarlo alla Pinetina ad allenarsi. Lui potrebbe essere l’uomo in più di questa squadra, senza la sua presenza in campo l’Inter perde molto”. Contro i ducali ha fatto discutere la rabbia di Stankovic al momento della sostituzione, un nervosismo tutto a discapito deel gruppo: “Ho cambiato Deki perché era al limite delle forze – ha chiarito il tecnico – Con lui poi ci siamo parlati, mi ha detto che al momento del cambio non ci ha visto più dalla rabbia. Io comunque devo fare delle scelte, spettava a me cambiare la partita”. Decisivo, almeno nell’azione del pareggio di Biabiany, è stato l’errore madornale di Lucio: “Il brasiliano sarà uno dei migliori in campo domenica sera, segnatevi questa cosa – ha scherzato il mister – In quell’azione Lucio ha sottovalutato la pericolosità del pressing di Giovinco, non è stato un errore frutto delle sue solite galoppate in avanti“. La sconfitta di Parma significa addio al terzo posto: “Dal punto di vista dei numeri le cose sono cambiate. Noi però, dobbiamo pensare solo a battere il Milan e la Lazio. Un club come l’Inter deve entrare in Europa, che sia Champions League o Europa League”.


Raffaele Amato

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