Juan Jesus: “Resterei all’Inter altri 10-15 anni. Zanetti mi ha scelto per…”

Juan Jesus in azione
Juan Jesus in azione

INTER JUAN JESUS / RIO DE JANEIRO (Brasile) – Juan Jesus torna a parlare di Inter, e lo fa dall’altra parte dell’oceano, intervistato dal programma ‘Os Donos Da Bola’. Queste le parole del difensore brasiliano: “La stagione appena trascorsa non è andata bene, non abbiamo centrato gli obiettivi: tornare in Champions e vincere Europa League o Coppa Italia. Ora stiamo lavorando per tornare a lottare per il vertice, oltre che per la coppa nazionale. Io terzino? Alla squadra serviva questo e io ho accettato, sono sempre disponibile”. Gli viene poi fatto notare che rispetto alle stagioni passate ha collezionato meno cartellini gialli: “Prima protestavo parecchio, anche se ero nuovo e non ero il capitano. Ora ho imparato a comunicare più tranquillamente, sono migliorato tanto”.
Si parla poi della Juventus, che i nerazzurri sperano di insidiare nella lotta allo Scudetto, e di Nazionale: “Loro giocano insieme da tanto e hanno un’ottima base da cui lavorare. Anche loro però ci hanno messo tanto tempo, in passato erano criticati come lo siamo noi ora. Poi è così, senza Inter e Milan la Juventus fa un campionato a parte. Ora come ora non penso al ritorno in Seleçao, sono giovane e avrò tanto tempo per farlo. Il mio primo pensiero è lavorare per l’Inter, devo dare il massimo. E poi in Brasile c’è tantissima concorrenza”.

Si parla poi di un eventuale addio all’Inter, magari proprio per tornare in Brasile: ” Non ci penso proprio, se potessi resterei nerazzurro per altri 10 o 15 anni. L’Inter è in un momento difficile, ma resta un grandissimo club. Ha sempre giocato in Champions League, ha vinto i campionati. E’ solo questione di tempo prima che torni al top”.

Ma è vero che Zanetti lo ha indicato come suo possibile erede? “Soltanto due nello spogliatoio indossano questa maglia da più tempo di me. In lizza per fare il capitano c’eravamo io, Ranocchia e Guarin. La società ha poi scelto Andrea perché è italiano e questo rendeva tutto più facile, anche per esempio nella comunicazione con gli arbitri. Anche se tutto sommato anche io me la cavo con l’italiano, non ho più problemi di lingua. Io gioco per aiutare, la fascia non mi serve. Certo che essere scelti da Zanetti è comunque un grande onore: la sua storia parla per lui, voglio solo aiutare e magari vincere qualcosa di ciò che ha vinto lui con l’Inter”.

Alessandro Caltabiano

 

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