Inter, Ranocchia insorge: “Giustizia sportiva ad orologeria”

Andrea Ranocchia (Getty Images)

INTER, CALCIOSCOMMESSE ANDREA RANOCCHIA INSORGE / MILANO – Non ci sta, Andrea Ranocchia. Non ci sta a passare per un venduto qualsiasi, per uno che gettava al vento la propria moralità per un po’ di soldi messi in una busta. E’ forse il momento più duro della sua vita, che si mescola a quella professionale. Perché le accuse di combine ritornano nel periodo migliore da un anno a questa parte. Giungono quando, più o meno, è riuscito finalmente a riconquistarsi l’Inter e la maglia della Nazionale. Ranocchia insorge, si difende. Soprattutto, si dichiara innocente: “Sono stufo di sentire raccontare queste balle – ha dichiarato da Coverciano, come riporta ‘La Gazzetta dello Sport’ – In realtà, io sono molto tranquillo, anche perché rispetto alle accuse di agosto non è cambiato un bel nulla. Questa Giustizia sportiva è ad orologeria, la vicenda è stata tirata fuori proprio ora che sto giocando bene e sono tornato in Nazionale”. Salernitana-Bari del maggio 2009, le pesanti dichiarazioni di Masiello che tirano in ballo Ranocchia e altri compagni di quel Bari assoluto protagonista dello scandalo ‘scommesse’.

Ad agosto, il difensore nerazzurro fu costretto a rinunciare alla trasferta di Spalato, si presentò poi alla Procura del capoluogo pugliese dove si avvalse della “facoltà di non rispondere”. Ora non resterà che aspettare una chiamata da Palazzi, e nel caso difendere la sua posizione. C’è poca chiarezza e molta confusione in tutto questo. Abete, presidente della Figc, è sceso in campo a difesa del calciatore: “Ranocchia, come altri tesserati, risulta indagato, che non è uguale a colpevole“. Come Bonucci, insomma. Anche lui indagato (convocato ugualmente per gli Europei), poi assolto in via definitiva. Non come Criscito, fatto fuori per la manifestazione continentale dello scorso giugno, seppur nella stessa situazione dei due calciatori di Juventus e Inter: “Il risalto mediatico della vicenda rischiava di inficiare la tranquillità del ragazzo, ma anche quella di tutto il gruppo. Per questo Criscito non fu portato agli Europei”. La confusione, a quanto pare, è anche in Federazione. Vai a capire l’etica – di comodo – del c.t. Prandelli.

 

Raffaele Amato

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