Inter, fronte cinesi: aumentano le perplessità

Marco Fassone - Getty Images

INTER SOCI CINESI PERPLESSITA’ VIAGGIO DG FASSONE/ MILANO – Le nuvole si fanno sempre più nere sul cielo dell’Inter. Dal punto di vista sportivo, la squadra di Stramaccioni ha ormai intrapreso la giusta strada, mentre sotto l’aspetto economico-finanziario più di qualcosa ancora non quadra. Non quadra, per esempio, la questione relativa all’ingresso di soci cinesi nel capitale del club. Ad agosto, è stato sventolato ai quattro venti, con tanto di comunicato ufficiale, l’entrata di nuovi azionisti con gli occhi a mandorla, a cui capo vi sarebbe il ben noto Kenneth Huang, noto più che altro agli investigatori di mezzo mondo – rileggi qui (Dossier Huang parte 1 e parte 2). Il ‘closing’ all’operazione sarebbe dovuta avvenire sempre ad agosto, ma per una serie di motivi a noi sconosciuti il tutto è stato di volta in volta rimandato. All’oscura vicenda, potremmo aggiungere ciò che ci viene riportato stamane dalla stampa nazionale. Ossia di un viaggio in Cina del direttore generale nerazzurro Fassone, spedito in missione per cercare di ‘sbloccare‘ l’ambaradan. Che, come riferito da Moratti alcuni giorni fa, sarebbe legato esclusivamente a fattori burocratici. Uno stop alle opere di magnificenza sarebbe avvenuto anche con la China Railway Construction, la grande multinazionale cinese che dovrebbe costruire lo stadio di proprietà dell’Inter entro il 2017. Il motivo è piuttosto semplice: il loro Governo impedisce di fatto alle imprese nazionali di entrare in società e quindi di immettere capitali in altre aziende che nulla hanno a che vedere con l’attività da loro svolte. Il closing, a questo punto, potrebbe slittare al 2013. Ma la sensazione è che il tutto (ovvero l’ingresso di soci cinesi) sia solo una grande bufala.

 

Raffaele Amato

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