Mercato Inter, Raiola e le bufale su Balotelli

Mario Balotelli (Getty Images)

CALCIOMERCATO INTER RAIOLA FUTURO BALOTELLI / MILANO – Nel mercato si può dire tutto, o quasi. Diciamo che spesso si esagera, vendere per un giornale o per chi fa informazione è la prima cosa, non si dovrebbero però superare certi limiti. Discorso generale che riguarda non solo i media italiani, ma anche quelli stranieri, anch’essi colpevoli di pubblicare notizie scriteriate e senza un nesso logico.

Nel calderone degli scoop ci finisce il più delle volte Mario Balotelli, anche per questioni poco attinenti al calcio. In questi ultimi giorni è rimbalzata più di una voce legata al suo futuro, che per molti sarà, fin dalla prossima stagione, o addirittura già da gennaio, lontanto dal Manchester City, club ricchissimo – è in mano allo sceicco Mansur – che spese per lui nell’estate 2010 circa 22 milioni di euro, noccioline a confronto dello strapotere fisico e tecnico del calciatore, con alle spalle, pur essendo un classe ’90, un palmares da fare invidia a molti suoi colleghi, anche più anziani. Via dall’Inghilterra, secondo la stampa, per ritornare in Italia, all’Inter o al Milan. In prestito, fino a questo si è arrivati a dire e scrivere. Troppo.

Troppo per il suo agente, lo strombazziere Mino Raiola, amato e odiato a seconda delle stagioni, a seconda con quale club fa affari: “Non esistono le condizioni per un suo ritorno nel nostro Paese – ha dichiarato a ‘Sport Mediaset’ – La società inglese ha investito molto su di lui, un campione così non potrà mai esser ceduto con la formula del prestito. Mario sta bene a Manchester, ha un buon rapporto con Mancini, rimarrà almeno fino al 2014 – ha aggiunto – In Italia, se anche decidesse di andarsene via, nessuna squadra potrebbe permetterselo”. Come non condividere le parole del famoso procuratore, lo è anche di Ibrahimovic. Le sue sono affermazioni sacrosante, veritiere. Tra l’altro, Balotelli percepisce un pesante ingaggio, oltre i cinque milioni di euro. Irraggiungibile, il resto sono bufale.

 

Raffaele Amato

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