INTER STRAMACCIONI MORATTI CASSANO ALVAREZ JONATHAN / MILANO – Nonostante tutto, a Massimo Moratti deve molto. Lo deve così come all’Inter, all’opportunità avuta. Andrea Stramaccioni dice grazie a tutti. Mai una parola contro la società che lo ha lanciato nel grande calcio,come si apprende nell’intervista rilasciata ai microfoni di ‘Radio Deejay’, dove lo stesso Stramaccioni, ex tecnico dell’Inter, ha risposto ad alcune domande sulla sua vecchia squadra: “Moratti? E’ sempre stato sincero con me e io lo sapevo da aprile: lui ha avuto un approccio eccezionale nei miei confronti, trasparente. Ha sempre avuto prima, seconda e terza parola, non ha mai delegato niente a nessuno. Quello che mi è successo con l’Inter è stato particolare: è come se, finito l’ultimo anno di liceo, io avessi cominciato dall’ultimo di università. Non mi sono tirato indietro perché non fa parte del mio carattere e perché mi sentivo pronto: fino a Natale, e lo dico senza presunzione, mi sentivo in controllo. Poi, quando sono arrivati i problemi tutti insieme, io sono andato in difficoltà a gestirli in una squadra di così grande livello”.
CASSANO, ALVAREZ E JONATHAN – Voluto fortemente da Stramaccioni, Cassano,che inizialmente andava d’accordo con il tecnico, ha terminato la stagione con qualche ruggine: “Cassano? Con lui non è successo nulla di particolare: è normale che un allenatore ogni tanto si arrabbia e io mi sono sentito in dovere di dire ad Antonio quello che secondo me non andava, lui mi ha espresso il suo pensiero e tutto è finito lì”. Intanto quei due vecchi brocchi di Alvarez e Jonathan sembrano essere fondamentali per Mazzarri: “Ho sempre creduto in Alvarez, ma sfortunatamente l’estate scorsa ha avuto un problema al ginocchio e mi è tornato a disposizione solo da gennaio. Jonathan? A lui ho parlato in più occasioni: ha pesato il fatto di essere considerato l’erede di un certo Maicon e di avere davanti a sè il Capitano“.
Luigi Perruccio