Inter, Bogarelli: “Gli 80 milioni un punto di partenza. Vogliamo raggiungere…”

Erick Thohir
Erick Thohir

INTER INFRONT BOGARELLI / MILANO – L’accordo è avvenuto nel cuore di Milano, nella cornice prestigiosa di Palazzo Durini di via Santa Maria Valle, ed ha visto l’accordo quadriennale fra Inter e Infront, la nuova frontiera senza confini per sponsorizzazioni e valorizzazione di spazi allo stadio. Così, dopo le parole di Erick Thohir, ecco toccare al presidente di Infront, Marco Bogarelli,il quale afferma: “Ringrazio Erick per la fiducia che ci ha concesso. Il nostro corteggiamento nei confronti dell’Inter, come l’obiettivo di riuscire a dare una mano all’Inter nel suo sviluppo, parte da lontano. Ringrazio il presidente Thohir per l’opportunità. E’ fondamentale condividere il progetto, giorno per giorno, abbiamo costruito insieme una visione di sviluppo comune, un’opportunità per posizionare uno dei più grandi brand calcistici mondiali nella posizione che più gli compete. Gli 80 milioni sono solo la partenza, riteniamo di poter raggiungere obiettivi importanti. L’approccio, lo sviluppo di quest’energia che l’Inter ha saputo sviluppare, sono il nostro pane quotidiano. L’opportunità di sviluppare progetti e raggiungere risultati. Le sfide non ci fanno paura, lo facciamo ogni giorno”.

Il Progetto: “Ci sono due linee di sviluppo, sono gli sponsor di una società che nasce nel cuore di Milano e che ha centinaia di milioni di fans in tutto il mondo e la capacità di poter accogliere questi fans e farli diventare clienti Inter: questo è quello che dobbiamo sviluppare. L’Inter ha la capacità di far confluire gli interessi di tutte queste persone, lo fa partendo da San Siro, una ‘signora’ che resta bellissima. Così pensiamo di poter sviluppare il marchio Inter verso i partner commerciali che andiamo a cercare. Dobbiamo focalizzarci sul significato di sponsor, che non è solo chi attacca un’etichetta su un banner, ma chi vive l’Inter quotidianamente. Siamo a disposizione per dare quest’opportunità per sviluppare un business comune, attraverso certezze d’investimento, segmentando il mercato per creare opportunità diverse, per collocare ciascuno degli sponsor in quella che è la sua taglia, in un vestito su misura. La riduzione del numero di partner non è una scelta a fatta a priori, è il frutto di un progetto per cui avendo un riferimento di un certo numero di aziende, siamo in grado di seguirle meglio. Vogliamo intraprendere un percorso commerciale che sviluppi risultati importanti. Quello che potremo offrire agli sponsor sarà una casa, un’opportunità di sviluppo che consenta un business rivolto al consumer ma non solo. Speriamo che queste aziende siano sempre più soddisfatte da noi, che possano sviluppare un business anche tra di loro, un business che venga esteso a 360 gradi.

La segmentazione sarà anche geografica, con l’opportunità di sviluppare internazionalmente le caratteristiche dell’Inter e della sua proprietà. Dall’America , all’Europa, all’Asia, una segmentazione dove lavoreremo a quattro mani. E’ importante aver condiviso un progetto e lavorarci ora a quattro mani. Sulla parte internazionale, la ‘macchina’ la guiderà più il presidente dell’Inter. Direi per vocazione, come in fondo lo è anche la nostra: saremo dei compagni di viaggio affidabili. Rispondere alle esigenze dei tifosi in tutto il mondo è quello che ci proponiamo di fare. L’obiettivo è anche quello di riuscire a dar loro il benvenuto in una casa accogliente: riguardo San Siro lo sforzo è quello di riuscire a offrire delle opportunità di incontro a livello nazionale e internazionale. Includere quindi le centinaia di milioni di fans, fisicamente o davanti al televisore, in tutto quello che può caratterizzare lo sviluppo della loro casa, dove i grandi successi dell’Inter si sono realizzati. Abbiamo una forza di vendita importante dedicata che svilupperà solo hospitality e una per vendita di sponsorizzazioni: sono integrate fra loro e con la divisione marketing dell’Inter. Siamo pronti, la buona volontà e le capacità dell’Inter sono indubbie, sta a noi provare che sia stata fatta una buona scelta”.

Luigi Perruccio

 

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