Thohir: “Voglio un’Inter con la grinta di Mazzarri. Sul mercato e i litigi con Moratti…”

Thohir, Mazzarri e Fassone
Thohir, Mazzarri e Fassone

INTER THOHIR / WASHINGTON (Stati Uniti) – “Ho sempre creduto che serva un gruppo forte, dentro e fuori dal campo. Ai dirigenti che già c’erano e che stanno facendo benissimo, abbiamo aggiunto gente come Michael Bolingbroke, Claire Lewis, Dan Chard e Luca Innocenti. Scelti non perché sono miei amici, ma per una carriera ricca di successi. Se poi mi chiede se sono soddisfatto, le dico di sì ma che è presto per tirare conclusioni. Vedremo i primi risultati nel giro di un paio di mesi. Nel calcio non ci sono certezze. Dovremo lavorare duro, dare il meglio”. Con queste parole Thohir ha iniziato l’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’. Il presidente dell’Inter sta costruendo una società tutta nuova, internazionale e competente, “e potrebbero esserci altri nuovi innesti, anche se a volte è giusto far crescere di posizione anche chi era già parte del gruppo. Ausilio è l’esempio più lampante”.

MORATTI – “Avevamo invitato anche Massimo e Angelomario al vertice di ieri, ma loro hanno detto che era importante che prima i nuovi dirigenti si conoscessero tra loro. Ci vedremo nel Cda di fine agosto. Sono grandi persone. Non amano apparire, ma si tengono aggiornati su tutto. Massimo Moratti è davvero importante, ma ora devo rispettare la sua posizione. Ora preferisce non interferire con le mie decisioni. Ma che sia sempre lì lo dimostra il fatto che quando qualcuno attacca la società lui è pronto a reagire, a prendere posizione. E’ stato il leader del club per 18 anni, anche io farei come lui. Poi è vero che a volte ci sono delle divergenze, ma l’importante è confrontarsi su tutto. E spesso dagli scontri nascono soluzioni vincenti per il club. Se litighi per qualcosa, vuol dire che ci tieni”.

MERCATO – “La campagna acquisti-cessioni è ancora lunga, per questo non possiamo ancora fissare un obiettivo per la prossima stagione diverso dall’Europa League. Inutile fare proclami ora, anche se in ogni modo proveremo ad acciuffare la Champions. Abbiamo grandi ambizioni, per fare una squadra forte non basta mettere insieme giocatori forti. Molto dipende da come il gruppo sa lottare insieme. Vi porto gli esempi di Costarica, ma pure del mio DC United, ultimo lo scorso campionato e al vertice in questo. Poi è chiaro che servono i fuoriclasse. Se a gennaio non avessimo preso Hernanes forse non saremmo andati in Europa League. Vogliamo una rosa equilibrata, nell’età e nei vari ruoli, senza giocatori in esubero. Non prenderemo qualcuno che possa fare ombra a Kovacic e Icardi, bensì elementi funzionali al progetto. Ovvio che dovremo prendere un centrocampista e un attaccante”.

MEDEL O BEHRAMI – “Stiamo ancora discutendo su alcuni dettagli e non faccio annunci prima della firma. Poi è chiaro che dobbiamo tenere sotto controllo anche delle alternative. Non faccio nomi in generale, ma alcuni giocatori che ci hanno detto di no in futuro se ne pentiranno”.

HERNANDEZ – “Allo United sono in atto tanti cambiamenti. Però magari alla fine dai ‘red devils’ prendiamo un centrocampista…”.

MAZZARRI – “Mi piace la sua carica in partita e vedendolo sorridere spesso gli ho detto che ero preoccupato perché se lui sorride la squadra si rilassa. Scherzavo, ovviamente, ma davvero vorrei che il gruppo avesse la stessa faccia da battaglia che ha Mazzarri. Uno che non si rilasserà mai del tutto, cerca sempre il meglio. E’ parte del suo carattere. Giocherà con la difesa a quattro? Sì, ma anche con quella a tre. Non c’è una formula vincente. Per fare una grande stagione serve che ogni componente vada al massimo. Sarà fondamentale anche il lavoro alla Pinetina. Negli allenamenti ma pure in spogliatoio, dove non voglio che si creino clan o gruppi“.

I NUOVI ACQUISTI – “Vidic è un condottiero. Dodò è davvero eccitante, fa giocate che accendono la folla. M’Vila ha bisogno di un po’ di tempo. E quando parlerà non soltanto francese potrà inserirsi più in fretta”.

SENATORI – “Non abbiamo rinnovato i contratti degli argentini per una questione di età media, visto che abbiamo già qualcuno oltre i 30 anni e altri molto vicini. Anche per questo abbiamo preso gente come Dodò e M’Vila, che hanno meno dei 26,5 anni di media che ci proponiamo come obiettivo. Poi perché ritenevamo che soprattutto in quella posizione servisse gente giovane su cui costruire un progetto tattico. Vogliamo un gruppo base che stia insieme per i prossimi tre anni. Non potevamo ritardare il cambiamento”.

NUOVA TOURNEE – “Sì, l’anno prossimo andremo in Oriente, anche se non tutte le amichevoli sono fissate. Ma una in Cina e una nel sudest asiatico le giocheremo di sicuro. E torneremo sicuramente negli Stati Uniti, altro mercato strategico”.

 

 

 

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