#AskIcardi: “Ho voluto l’Inter da subito. Nerazzurri del passato? Giocherei con…”

Mauro Icardi
Mauro Icardi

INTER ICARDI / APPIANO GENTILE – Alle 13.30 Mauro Icardi risponderà sul Twitter ufficiale dell’Inter – direttamente dagli studi di ‘Inter Channel’, con diretta testuale su Interlive.it – alle domande dei tifosi nerazzurri:
Quali sono i tuoi obiettivi nella vita?
Fare una grande carriera nel calcio e avere una famiglia come quella che stiamo formando con Wanda. Voglio che i miei figli crescano bene e diventino grandi persone.

Cosa ne pensi del nuovo modulo e dei “fantastici quattro”?
Mi trovo bene perché da piccolo giocavo col 4-2-3-1. La Serie A chiaramente è molto più difficile ma ho anche dei grandi compagni di squadra che mi stanno vicini. C’è anche tanta concorrenza ma è una cosa bella e importante, ti dà più motivazione in campo e negli allenamenti.

Ventiquattro gol in quarantanove presenze a neanche 22 anni. Ti senti un predestinato?
Predestinato no, faccio quello che devo fare. Andare a Barcellona a vivere da solo a 14 anni mi ha aiutato tanto, sono cresciuto molto e anche in campo ho tanta fiducia. Poi ho avuto modo di venire alla Sampdoria, mi piaceva il sistema di gioco italiano e grazie a questa esperienza ora sono qui all’Inter e sono felicissimo.

Cosa significa l’Inter per te? Vuoi restare il più a lungo possibile?
L’Inter mi ha permesso di fare un grande salto di qualità, è una big europea ed è quello che vogliamo tutti noi calciatori. Giocare qui è emozionante e importante, ho scelto l’Inter dal primo momento nonostante avessi tante altre offerte. Qui ci sono stati anche tanti attaccanti argentini, alla PlayStation da piccolo sceglievo sempre l’Inter o il Liverpool.

Shaqiri e Podolski si sono inseriti bene? 
Si sono inseriti benissimo perché sono due persone allegre, noi nello spogliatoio facciamo tanti scherzi e loro si sono adeguati.

Il difensore più forte contro cui hai giocato?
Juan Jesus mi era rimasto impresso quando ho giocato contro l’Inter ai tempi della Sampdoria. Fisicamente è fortissimo e mi aveva riempito di calci.

Quanti gol pensi di fare?
Non lo so, adesso siamo a 15, ma dipende da tante cose. Spero di farne tanti quanti ne serviranno alla squadra. L’importante è stare bene, poi tutto arriva da sé.

Quale calciatore del passato porteresti con te all’Inter?
Io direi Ronaldinho anche se ancora non ha smesso di giocare. E’ un giocatore fantastico, è andato via da Barcellona proprio quando io sono arrivato. Ho dovuto accontentarmi di Messi (ride, ndr).

Il gol più bello che porti del cuore?
Il primo gol in Serie A, quello nel derby di Genova ai tempi della Sampdoria. Non c’erano altri attaccanti e il mister ha deciso di farmi giocare, e sono riuscito a fare gol.

Con quale giocatore dell’Inter del passato vorresti giocare?
Sarebbe bello fare coppia con Ronaldo in avanti.

Passi molto tempo con la famiglia?
Sì, nel tempo libero sono sempre a casa o faccio qualche giro in centro, ma sempre con i bambini e Wanda. Facciamo sempre tutto insieme.

La tua città preferita? Cosa ti piace dell’Italia in generale?
Milano e Roma, non ho girato tantissimo. Per il resto è difficile dirlo, vengo dalle Canarie, un posto in cui la gente è molto aperta. Casa mia è l’Argentina, ma quando ero piccolo ci siamo spostati nelle Canarie e ho iniziato a giocare lì.

Che cosa ne pensi del popolo interista?
I tifosi sono la parte più importante della squadra di calcio. Senza di loro non avrebbe senso andare allo stadio a giocare. In Coppa Italia solitamente non ci si aspetta un grande pubblico, invece l’altro giorno c’erano 40mila spettatori ed è stato bellissimo.

Come hai reagito quando ti hanno proposto l’Inter?
Ho detto al mio procuratore: “Se c’è l’Inter, andiamo lì”.

Quale musica ti piace di più?
Mi piace la musica latina, reggaeton, ma mi sono abituato a tutto perché nello spogliatoio si sente di tutto. Siamo molti sudamericani, ma agli europei la cosa non va molto bene. La musica più inascoltabile è quella di Kuzmanovic (ride, ndr), ascolta spesso canzoni serbe. Molto etniche.

Il tuo attaccante di riferimento?
L’ho sempre detto, Gabriel Omar Batistuta.

Il tuo gol preferito con la maglia dell’Inter?
Il primo, quello contro la Juventus all’inizio dell’anno scorso.

Cosa avresti fatto nella vita se non avessi fatto il calciatore?
Non so, ho iniziato prestissimo. Però da piccolo dicevo sempre a mia madre che avrei voluto fare il professore di ginnastica.

Ti capita di sentire Messi?
No, in realtà no. L’ultima volta l’ho visto quando è venuto qui a Milano.

Chi è il tuo compagno di stanza in ritiro?
Guarin, siamo sempre insieme. L’anno scorso avevo Pereira, poi quando lui è andato via sono andato con Guarin. Non ascoltiamo musica fino a tarda notte (ride, ndr), guardiamo un film e cerchiamo di dormire presto.

A chi assomigli di più tra Batistuta, Crespo e Vieri?
Non saprei, dico sempre che mi piace Batistuta, ma forse assomiglio anche un po’ a Vieri. Crespo faceva molti gol di testa e da piccolo segnavo molto di testa anche io, anche al Barcellona perché giocavamo con esterni offensivi che facevano tanti cross.

Mancini può risollevare l’Inter?
La società lo ha voluto, ha un grande passato in questa squadra e ha costruito il percorso del Triplete.

Come senti l’atmosfera del derby di Milano?
E’ caldissima, tutti si aspettano che si vinca. C’è molta partecipazione. A Genova è diverso perchè all’Inter si aspettano che tu vinca tutte le partite. Con la Sampdoria invece senti che è la partita dell’anno.

Come sei prima delle partite?
Non sento mai l’ansia. In squadra c’è qualcuno che sta da solo per concentrarsi, io invece sono sempre tranquillo. Sto sempre con i sudamericani, ascoltiamo musica e scherziamo.

Che ricordo hai di Diego Milito?
Ha fatto una grandissima carriera e mi ha insegnato tanto. Durante gli allenamenti mi dava sempre consigli, poi ho lo stesso ricordo che ho anche di Zanetti, Cambiasso, Samuel. Sono tutti argentini ed è stato bellissimo giocare con loro.

 Chi chiameresti se dovessi scegliere dei giocatori per una partita di calcetto?
Come portieri chiamerei Carrizo e te (indica il giornalista Monzani in studio, ndr). In difesa metterei Juan e Puyol. Come esterni vorrei Mateo, che prende la palla e dribbla tutto, Messi e come punta metterei me stesso. Guarin? Calcia troppo forte per giocare a calcetto…

Da dove nasce la tua esultanza?
E’ nata a Genova. Ho segnato il gol del 3-1 e il ‘Marassi’ era in festa, così ho messo le mani dietro le orecchie come a dire “Fatevi sentire”. Poi è rimasta.

Quali videogiochi preferisci?
Quelli di calcio non li uso tanto, preferisco quelli di macchine o gli sparatutto.

Che emozione si prova quando c’è uno stadio intero che ti acclama quando scendi in campo?
E’ una cosa meravigliosa, un’emozione che prova solo chi vive nel calcio. E’ stupendo, ti dà la carica per giocare una grande partita.

Quali sono i tuoi hobby?
Mi piacciono molto la caccia e la pesca. Quando vado alle Canarie dedico sempre del tempo alla pesca. Quando ero alla Sampdoria avevo come compagno Palombo, lui era uno a cui piaceva tantissimo andare a pescare. Aveva anche la barca. Mi chiedeva sempre di andare con lui ma non sono mai andato (ride, ndr).

Esci spesso con i tuoi compagni di squadra?
No, ora che sono impegnato con la famiglia non riesco, ci vediamo già tutti i giorni al campo. Quando ero solo avevo più occasioni per uscire con loro. Adesso può capitare che facciamo qualche cena tutti insieme, come la settimana scorsa.

Meglio un gol nel prossimo derby col Milan, o in un Brasile-Argentina?
In tutt’e due le partite sarebbe meglio (ride, ndr).

Cosa penso della prossima sfida in Coppa Italia contro il Napoli?
Il Napoli è una grande squadra ma noi dobbiamo continuare sulla nostra strada. La Coppa Italia è un trofeo importante, vogliamo arrivare in finale e magari anche vincerla. La società sta cambiando tanto, ora sono arrivati Shaqiri e Podolski che ci hanno già dato una grossa mano.

Alessandro Caltabiano

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