Inter, un ricco monte-stipendi non basta. Almeno non sempre

Erick Thohir e Piero Ausilio
Erick Thohir e Piero Ausilio

INTER CLASSIFICA MONTE INGAGGI / MILANO – L’Inter ha ridotto del 23 per cento il suo monte stipendi, ora di circa 89 milioni di euro e al 69esimo posto (nel 2014 al 31esimo) nella classifica che prende in considerazione quello di tutti i club delle maggiori leghe sportive. Questo farà senz’altro piacere ai fanatici dell’austerity pallonaro alla Paolillo, meno a noi e ai pochi tifosi che non si fanno abbindolare dai media mainstream. Con Touré pronto a venire all’Inter per guadagnare poco più di Icardi è stato forse raggiunto il top delle assurdità… Passando oltre, su quanto espresso da ESPN – anche se le cifre non possono essere ufficiali – si potrebbero fare queste banali considerazioni: avere un monte-stipendi ‘importante’, vedi quello dei grandi club che stazionano nelle parti alte di questa speciale classifica, significa avere sempre una squadra competitiva per vincere. Averlo inferiore ai 100 milioni, il contrario; Ci sono però delle ‘eccezioni’ in entrambi i casi: in negativo, per esempio, Milan (106) e Tottenham (108), due società con costo del parco giocatori non lontanissimo da quello della Juventus (115), ma quest’anno fuori da tutto e mai in davvero in corsa per almeno un posto in Champions; in positivo, il Lione con 64 milioni, che è stato in lotta fino alla fine per la vittoria del campionato francese contro il Paris Saint Germain, che ha un monte ingaggi quattro volte tanto, il più alto di tutti. Conclusione scontata: non basta avere un ricco monte-ingaggi. Per competitività e successi gioca un ruolo importante la proprietà, decisivo il direttore sportivo (o generale, dipende dai compiti), sia nel bene che nel male.

Raffaele Amato

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