Zanetti: “Orgoglioso di aver indossato la maglia dell’Inter”

Javier Zanetti (Facebook 'UniCrediChampionsIT')
Javier Zanetti (Facebook ‘UniCrediChampionsIT’)

INTER ZANETTI INTERVISTA/MILANO-Alla vigilia di una partita che lo ha visto tante volte protagonista, Javier Zanetti si racconta al sito web TV della Lega di Serie A. Queste le sue prime parole: “Siamo partiti bene, ora con la sosta stiamo preparando il derby. E’ molto sentita, dobbiamo essere pronti”. Gli chiedono, chi può essere il giocatore decisivo e lui dice: “Io dico Mauro Icardi, perché è un grande attaccante di movimento e ha un pazzesco senso della finalizzazione”. Gli domandano del suo primo derby in nerazzurro e lui ricorda: “Pareggiavamo 1-1, mancavano due minuti alla fine. Cerco di entrare in area di rigore, provo a saltare Franco Baresi ma cado. Chiedo il calcio di rigore, Baresi mi guarda male e… io gli dico: “Okay, hai ragione” e lo dice ridendo. Parlando sempre di derby, il vice presidente nerazzurro dice: “Uno dei giocatori per cui ho più rispetto della storia del Milan è Paolo Maldini: grande ammirazione per la sua carriera”. Inevitabile la domanda sul derby più bello e lui dichiara: “Marzo del 1998, 3-0 per noi. Doppietta di Simeone, con il secondo gol incredibile: corsa da metà campo, dribbla Rossi e segna”. Continuando il viaggio della memoria, il Capitano ricorda l’inizio della sua carriera in maglia nerazzurra fino ai nostri giorni, dove è diventato un membro importante della società di Thohir e aggiunge: “Non mi sarei mai immaginato di poter fare tutto questo percorso con l’Inter, mi fa piacere essere una bandiera nerazzurra nel Mondo. Aver indossato questa maglia è un orgoglio e lo sarà per sempre”. Gli domandano quale sia il suo idolo e lui dice: “Lothar Matthaus, così come Giacinto Facchetti. Quando sono arrivato in Italia l’ho conosciuto ed è diventato un modello. E’ sempre stato un punto di riferimento“. Gli chiedono, che cosa ha provato il giorno del ritiro della maglia numero 4 e lui dice: “E’ stato un momento indimenticabile, non posso far altro che ringraziare la società per quello che ha fatto”. Gli domandano, quale è stato Il compagno e l’avversario più forte e lui dichiara: “Ronaldo, l’avversario più forte Kakà perché aveva una progressione impressionante e Zidane difendeva il pallone come nessuno e poteva inventare il colpo a sorpresa in ogni momento”. Le ultime domande, esulano dal calcio e riguardano Milano, l‘Expo e l’altra sua grande passione: la musica. Questi i suoi pensieri: “Questa città è la mia seconda casa, ho vissuto bellissimi momenti e conosciuto moltissime persone. Milano fa parte di me e sarà casa mia. Ha tante cose belle, ci sono diverse attrazioni che nessun’altra città ha: San Siro, il Duomo, l’Inter e… Il Gaucho, il mio ristorante (ride, ndr). La cosa curiosa è che proprio in questo ristorante, durante una settimana pre derby di qualche anno fa, sono arrivati alcuni giocatori del Milan mentre io e gli altri interisti festeggiavamo il compleanno di Diego Milito. Ci siamo uniti e abbiamo fatto il derby già a tavola: poi ha portato fortuna perché la domenica abbiamo vinto“. Gli domandano, cosa significhi essere ambasciatore per Expo e lui spiega: “E’ importante anche perché trattiamo di un tema fondamentale per il futuro come quello dell’alimentazione mondiale”. Infine, la domanda sulla musica e lui risponde: “La musica è una delle mie passioni, in Italia mi piacciono Luciano Ligabue, Lorenzo Jovanotti e Andrea Bocelli“. Gli chiedono la canzone preferita e naturalmente dichiara: “E’ Pazza Inter, la porto nel cuore”.

 

Luigi De-Stefani

Impostazioni privacy