Inter, i problemi di Nainggolan

Radja Nainggolan ©Getty Images

INTER NAINGGOLAN / In questo inizio di stagione non abbiamo visto certo il miglior Nainggolan, a onor del vero nemmeno il vicino parente di quello che alla Roma faceva la differenza, perlomeno in campo nazionale. Non sbaglia chi sostiene che il motivo sia prettamente legato a una condizione fisica ancora non al top causa infortunio muscolare – “distrazione del retto femorale della coscia sinistra”, disse il bollettino ufficiale di allora – rimediato all’inizio del pre-campionato che gli ha in pratica impedito di effettuare la classica preparazione estiva. Guardando le sue partite all’Inter, però, abbiamo trovato un altro motivo di natura invece tecnico-tattica, motivo legato a Icardi.

Un giocatore diversissimo da quel Dzeko con il quale il belga legò tantissimo sul rettangolo di gioco e che, a parer nostro, era ed è stato perfetto per mettere in risalto le caratteristiche del 30enne di Antwerpen. Il bosniaco è uno che gioca assieme alla squadra, partecipa alla manovra perché dotato di grande tecnica riuscendo ad aprire varchi per le incursioni da dietro, nelle quali proprio Nainggolan è (era?) un ‘maestro’. Lo possiamo definire un centravanti di manovra, al contrario di Icardi che è uno bravo soprattutto nella profondità, un killer dentro l’area che però lavora quasi mai per la squadra e, tranne rare volte – vedi l’assist a D’Ambrosio contro la Fiorentina – riesce a crerare spazi per gli inserimenti dei suoi compagni. Anzi è lui che avrebbe bisogno di qualcuno in grado di liberargli la strada, non a caso il partner migliore che ha avuto fin qui all’Inter è stato Palacio, non un fenomeno ma un giocatore di una intelligenza superiore capace di liberarlo dalle marcature. Al di là di tutto su Nainggolan abbiamo però anche un forte sospetto, ovvero che sia arrivato nel momento in cui è cominciata la sua parabola discendente. specie sul piano atletico che è poi stato finora il suo grande punto di forza.

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