Le visualizzazioni non hanno il solito valore di sensibilità e umanità | Il giornalismo non è per tutti

Inter: quanto successo al centrocampista nerazzurro durante Danimarca-Finlandia è grave. Come quanto fatto dai ‘professionisti’, i dettagli

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Momenti di paura per Eriksen a terra (Getty Images)

Paura e terrore. Questo è quel che tutti noi abbiamo provato alla fine del primo tempo di Danimarca-Finlandia dopo che Christian Eriksen è caduto a terra perdendo i sensi. Grazie allo straordinario intervento di Simon Kjaer, uomo ancor più grande di quanto non sia il calciatore, e dei sanitari, il centrocampista dell’Inter è ancora vivo. Rimane, però, la vittima di questo terribile accaduto, non siamo ancora a conoscenza della causa scatenante, e anche di quanto fatto da televisioni e giornali. Per tutte le altre news CLICCA QUI.

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Inter, questione Eriksen: giornalisti tutti, ma la sensibilità non si compra al mercato

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Christian Eriksen (Getty Images)

La sensibilità non si compra al mercato, scordatevelo. Lo abbiamo visto con Christian. Dalle decine di visuali che riprendono continuamente quegli attimi da brividi gli occhi sbarrati del Campione danese fino ai titoli acchiappa-tutto, tranne la cosa più importante: la credibilità. Esatto, perché sfruttare l’immagine di un personaggio internazionale per avere migliaia di visualizzazioni, fare leva sulla sensibilità dei suoi fan e di chi sostiene il giocatore, che sia un tifoso dell’Inter o della Danimarca, è semplicemente da sciacalli. Chi ne ha pagato le maggiori conseguenze è lo stesso Eriksen con la sua immagine usata e sfruttata come se si trattasse di un pupazzo ad una fiera.

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E per fortuna Kjaer e compagni si sono messi a sua protezione. Ma purtroppo non è bastato. Cameraman, giornalisti, professionisti – non tutti, giusto precisarlo. In tanti si sono permessi di andare ben oltre il proprio lavoro. Come avvoltoi sopra una carcassa, come iene che accerchiano un vecchio leone; questi ultimi due esempi, senz’altro, con più emotività e sensibilità di molti colleghi ieri. Del resto, come dimostrato altre volte, non è bastato vedere la moglie di Eriksen disperata, lui che combatte tra la vita e la morte e i compagni di squadra sotto shock. Complimenti ancora una volta, quindi: raschiare il fondo del barile era difficile.

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