Bayern, Barcellona e Plzen: il focus sul girone di ferro dell’Inter

Focus sulle prossime avversarie dell’Inter nel Gruppo C di Champions League tra risultati di squadra e operazioni di mercato concluse nella sessione estiva

Come ogni anno, nel momento in cui vengono definiti i raggruppamenti di Champions League si entra a tutti gli effetti nel vivo della stagione. Tanto più se quest’edizione, nello specifico, aprirà i battenti nei primissimi giorni di settembre per far fronte all’impegno dei Mondiali di Qatar del prossimo inverno. Ci sarà dunque tanto buon calcio da vivere fino alla fine.

Bayern Monaco ©LaPresse

Soprattutto se consideriamo la qualità delle dirette avversarie dell’Inter nel Gruppo C in cui proprio questo pomeriggio la formazione di Inzaghi è stata inserita: non soltanto Bayern Monaco ma anche Barcellona e Viktoria Plzen.

Inter nella morsa di Bayern e Barcellona, sarà calcio spettacolo

Barcellona ©LaPresse

La difficoltà di ciascuna delle avversarie verrà indicata a mezzo di asterischi, da uno a cinque, sulla base di diversi fattori presi in considerazione (piazzamento in campionato, tradizione europea, qualità in rosa e spesa sul mercato estivo).

BAYERN MONACO (*****): Tralasciando le indiscusse qualità di cui dispone l’Inter come una delle compagini più pericolose del nostro campionato, i bavaresi sono di gran lunga l’avversaria più ostica delle tre ed una delle più competitive dell’intero panorama calcistico europeo. Come da pronostico, il Bayern ha stravinto le prime tre uscite ufficiali in Bundesliga con la bellezza di 15 reti all’attivo e soltanto una subita. Numeri da capogiro che la affiggono di diritto come prima classificata nel tabellone della massima competizione tedesca. Il dato curioso che sorge naturale è la incredibile prolificità sottorete nonostante l’assenza di uno come Lewandowski: la dirigenza ha ben lavorato sul mercato estivo, regalando ai tifosi una gioia di immenso valore come Sadio Mané e valorizzando ancor di più le qualità di Musiala. La campagna acquisti non è tuttavia finita qui: all’attivo possono contare sul giovanissimo Tel, pagato 20 milioni al Rennes, e l’ex centrale di difesa della Juventus Matthjis de Ligt. Ultimi, ma non per importanza, Mazraoui e Gravenberch.

BARCELLONA (****): Dimentichiamoci del Barcellona di un paio di anni fa, quando Messi era in procinto di andar via e nelle file catalane era in corso una vera rivoluzione. Il gruppo è rinato nelle mani di Xavi, con pazienza e duro lavoro. Sebbene l’inizio di campionato non sia stato dei più brillanti con 4 punti guadagnati su 6, i meccanismi di gioco continuano ad oliarsi sempre più ogni giorno che passa. Del resto ci vuole tempo prima che il nuovo comparto di acquisti possa entrare a regime. Sulla carta, il Barcellona può dunque dirsi la società che ha investito maggiormente sul mercato: prelevati Koundé, Raphinha, Kessié, Lewandowski e Christensen per una spesa complessiva che – se calcolati anche i valori dei cartellini dei nuovi arrivi a parametro zero – supera abbondantemente i 200 milioni di euro. E guai a dimenticare i vari Depay, Aubameyang, Dembélé, Torres e Fati. Un attacco da brividi.

VIKTORIA PLZEN (**): Il club ceco è senza dubbio di calibro inferiore rispetto alle altre due per qualità e struttura tecnico-tattica, ma non bisogna fare affidamento sulle sensazioni o fermarsi in superficie. Arrivare in Champions League è già di per sé una conquista e spesso queste piccole realtà non vogliono arrestare la propria corsa. Nelle tre partite di campionato finora disputate, il Plzen ha guadagnato 7 punti di tutto rispetto segnando con una media di un gol a partita. Sul mercato la società non si è distinta particolarmente rispetto alle altre pretendenti al titolo come lo Slavia Praga o lo Sparta Praga, puntando molto sui rientri dai prestiti occorsi nella passata stagione. Basti pensare che i due calciatori ipervalutati nell’intero organico a disposizione del tecnico Bilek sono i mediani Kalvach e Bucha, da 2,5 milioni di euro ciascuno. Da osservare il giovane Jan Kliment, formatosi tra le file dello Stoccarda un paio di anni orsono.

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