Il successo contro il Barcellona non ha del tutto allontanato la possibilità di un esonero di Inzaghi. Il tecnico è obbligato a vincere col Sassuolo domani al ‘Mapei Stadium’
In casa Inter si augurano che la vittoria col Barcellona possa dare una svolta alla stagione iniziata come quella 2011/2012. Perlomeno in campionato, dove Lautaro e compagni hanno rimediato quattro sconfitte nelle prime otto giornate, finendo già a -8 dalla testa della classifica.
La posizione di Inzaghi resta quindi traballante, il tecnico è obbligato ai tre punti domani in casa del Sassuolo, seppur un altro ko difficilmente gli costerebbe la panchina considerato l’impegno al ‘Camp Nou’ di mercoledì prossimo. In tal caso il ritorno col Barça potrebbe risultare già decisivo per il suo futuro. Va sottolineato come il rapporto con Steven Zhang non sia più quello di alcuni mesi fa, complici anche le sue dichiarazioni alla vigilia della Roma, mentre la dirigenza – o almeno parte di essa – lo ha già in qualche modo ‘scaricato’ affibbiandogli a mezzo stampa pure colpe non sue, come il mancato arrivo di Dybala. Ragioni economiche, vedi il contratto da circa 5,5 milioni netti in scadenza nel 2024 rinnovato solo lo scorso giugno, e strettamente pratiche, ovvero la mancanza di sostituti all’altezza lo hanno tuttavia fin qui tenuto aggrappato alla panchina interista. Ora, però, serve ritrovare continuità di risultati, svoltare davvero altrimenti un cambiamento di guida tecnica sarebbe l’unico ‘rimedio’ possibile a stagione in corso.
Chivu per Inzaghi, ma la Primavera va peggio della prima squadra
Ma chi, eventualmente, al posto di Inzaghi? La cerchia è ristrettissima perché il club di viale della Liberazione non può permettersi allenatori con ingaggi elevati, i vari Tuchel e Pochettino ora contrattualizzabili visto che sono disoccupati. I nomi, quindi, sono essenzialmente due: Claudio Ranieri (probabilmente il ‘preferito’ di Marotta) e – con percentuali bassissime – Paulo Sousa di recente proposto al management. Stankovic è andato alla Sampdoria, ma comunque non è mai stato in corsa per un possibile dopo Inzaghi.
La terza via è rappresentata da Chivu, soluzione interna ultra low cost che ‘entusiasma’ ancor meno delle due sopracitate. Tra gli ‘eroi’ del fu Triplete, il quarantunenne rumeno guida la Primavera da un anno e qualche mese. L’anno scorso ha vinto il campionato battendo in finale la Roma di De Rossi, in questo però le cose stanno andando malissimo. E’ vero che la rosa ha subito un ricambio generazionale perdendo profili di spessore quali, su tutti, Casadei ceduto al Chelsea e che un tecnico delle giovanili non andrebbe valutato in primis per i risultati, tuttavia quelli ottenuti nella stagione attuale non possono non essere evidenziati in maniera negativa. Tanto che pure per l’ex difensore si è rumoreggiato a proposito di un possibile esonero. La baby Inter non ha ancora vinto una gara di campionato (3 vittorie e 3 pareggi, terz’ultimo posto in classifica), mentre in Youth League è seconda nel girone ma reduce da un umiliante ko in casa per 6-1 contro il Barcellona.