Correa e i suoi limiti: ora si gioca il Mondiale (e l’Inter)

Joaquin Correa torna a disposizione di Simone Inzaghi per ampliare le scelte in attacco e giocarsi allo stesso tempo sia le chance per il Mondiale che una fetta di futuro all’Inter 

Il 72′ di Inter-Salernitana è stato il minuto del rientro in campo di Joaquin Correa dopo l’ennesimo infortunio rimediato nella sua avventura con la maglia dell’Inter. Il ‘Tucu’ è quindi tornato pienamente a disposizione di Simone Inzaghi che nelle ultime uscite ha potuto fare affidamento solamente su Lautaro Martinez e Dzeko per l’attacco. Il reparto ha quindi bisogno anche dell’apporto dell’ex laziale che nel corso della sua militanza a San Siro è stato fin troppo incostante e condizionato dagli infortuni.

Correa e i suoi limiti: ora si gioca il Mondiale (e l'Inter)
Joaquin Correa ©LaPresse

2 gol e altrettanti assist fin qui in stagione per Correa che tra campionato e Champions ha collezionato 372 minuti. Troppo poco per chi come lui dovrebbe rappresentare una delle primissime alternative all’arsenale offensivo di Inzaghi. Il ‘Tucu’ infatti dovrebbe dare qualità, rapidità ed imprevedibilità dall’inizio o a gara in corso, ma in questo anno e passa di Inter si è visto fin troppo poco.

Tra Mondiale e futuro con l’Inter: è il momento decisivo di Joaquin Correa

Correa e i suoi limiti: ora si gioca il Mondiale (e l'Inter)
Joaquin Correa ©LaPresse

Col suo rientro Correa potrà, almeno numericamente, dare una soluzione in più ad Inzaghi vista anche l’assenza di Lukaku. Visti i precedenti appare sempre più complesso però aspettarsi troppo dal ‘Tucu’: giocatore del tutto discontinuo sul piano fisico e tecnico, e che alla sua età difficilmente potrà avere ulteriori margini di miglioramento.

Zenga nel corso di un video pubblicato sul suo account Youtube ha evidenziato anche dei limiti caratteriali: “Io lo conosco bene perché l’ho allenato alla Sampdoria. Vorrei che trovasse continuità e fiducia in se stesso e mi piacerebbe che i tifosi a San Siro lo trattassero come ha bisogno. Perché se viene trattato con fiducia, lui la ripaga alla grande: lo dico perché lo conosco e ha grandi qualità. Ma se perde fiducia, perde tutto“.

Questione quindi anche di forza caratteriale per Correa che senza fiducia rischia di perdersi come fatto troppo spesso finora. Il momento della verità per il numero 11 è però adesso: l’Inter ha bisogno di lui e le sue prestazioni potranno o meno portarlo al Mondiale. Il ‘Tucu’ si gioca quindi l’Argentina ma anche un pezzettino di Inter.

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