È ancora giovane, ma è già un vero leader: l’Inter non potrebbe mai fare a meno di Nicolò Barella
Nicolò Barella era uno dei protagonisti più attesi della finalissima di Champions League del 10 giugno a Istanbul. Ha dato il massimo, ma non è stato fra i migliori in campo. I giocatori del Manchester City lo hanno comunque sofferto, e anche Guardiola a fine partita ha detto che il gioco del sardo gli ha creato parecchi problemi.
Non è un mistero: Guardiola stravede per il centrocampista nerazzurro. Tempo fa ha già parlato con il presidente del City per spingerlo a presentare un’offerta per strapparlo a Inzaghi. E non è il solo a voler provare a prenderlo. Anche il Manchester United, il Liverpool e il Newcastle seguono con attenzione il centrocampista interista.
Non è stata la sua stagione migliore all’Inter, e anche sabato, a Istanbul, non è riuscito a mettere in luce tutte le sue qualità. Ma Nicolò Barella resta un leader e uno dei pilastri dell’Inter, dal punto si vista tecnico e morale. È l’uomo che dà la spinta in più nei momenti critici, che butta il sangue su ogni pallone e che dà imprevedibilità alla squadra.
Lo ha riconosciuto anche Massimo Moratti. In una recente intervista, l’ex presidente ha dichiarato che l’unico giocatore dell’Inter attuale che, potendo, avrebbe voluto veder giocare nella squadra del Triplete è proprio Barella. “Se dovessi indicare chi portare nella mia Inter, sceglierei Barella“, ha detto Moratti. “Gli attaccanti sono bravi, ma credo che Eto’o e Milito fossero insuperabili“.
Barella, il leader da preservare per tornare a lottare per la Champions
Anche la dirigenza nerazzurra pensa che Barella sia un intoccabile. Insieme a Lautaro è uno dei pochi punti fermi. Per entrambi, l’Inter è pronta a resistere a qualsiasi tipo di assalto dall’estero (dalla Premier per il sardo e dal Real Madrid per il Toro). L’altro leader che Inzaghi vorrebbe tenere è Lukaku, e presto ci sarà infatti un summit con il Chelsea.
In tanti hanno notato il silenzio di Lukaku. Quasi tutti i calciatori dell’Inter hanno commentato la finale persa, ai microfoni dei giornalisti o sui social. Il belga ha invece scelto il silenzio. Forse perché sente il peso di aver sprecato due occasioni importantissime o perché è ancora troppo deluso. Anche Onana ha dimostrato di tenerci molto ai colori nerazzurri, e si è esposto con la consueta decisione, nonostante le voci di un addio.
Barella ha parlato, e si è dimostrato per l’ennesima volta un leader nati: “Pensavo che vincere equivalesse alla gloria, ma c’è di più“, ha scritto il centrocampista sui social, ringraziando l’Inter e i tifosi per un viaggio definito “fantastico”.
Nicolò Barella sa che non esistono parole per poter risollevare l’umore dell’ambiente e neppur frasi di circostanza per mitigare la delusione dopo la sconfitta subita in finale di Champions League contro il Manchester City. “Ho sempre pensato che vincere equivalesse alla gloria, invece perdere ad un fallimento“, ha scritto sui suoi social. “Ma in questi anni mi avete insegnato che c’è di più. C’è l’orgoglio e soprattutto l’amore che ci avete dimostrato. C’è lo spogliatoio fatto di Uomini che hanno lavorato al massimo per riportare l’Inter dove merita. C’è il sudore che vi assicuro abbiamo sempre versato per questa maglia.”
“C’è la vittoria che ci ha dato tante emozioni che porteremo per sempre dentro di noi“, ha continuato il sardo. “C’è la sconfitta, amara, difficile da sopportare ma stimolante a modo suo per provare a fare qualcosa di ancora più grande. Per questo motivo la medaglia d’argento sarà li davanti, insieme a quelle delle vittorie e non nascosta in un angolo. Grazie a tutti per questo fantastico viaggio“.