L’esterno offensivo non ha inciso in bianconero e ora è in dubbio permanenza come Vlahovic, risentimento sulle vecchie possibilità di approdo all’Inter
Non è ancora terminato il calvario bianconero dopo i bollenti mesi vissuti tra deludenti risultati sul campo e la questione plusvalenze. Per la Juventus, sostenuta dal nuovo Consiglio di Amministrazione, si prospettano adesso settimane intense di pianificazione della nuova stagione sportiva con una sola certezza all’orizzonte: quella della riconferma del tecnico Massimiliano Allegri, ancora a metà strada del proprio progetto.
Molto dovrà cambiare a livello d’organico. Specie a centrocampo, dove i tanti ritorni dai prestiti in Premier League caratterizzeranno le principali uscite di mercato. Ma anche in attacco la situazione sarebbe particolarmente critica. L’unica riconferma è stata assegnata al centravanti azzurro Moise Kean, riscattato dall’Everton per 28 milioni; mentre balla la permanenza di Arek Milik per il quale la direzione sportiva bianconera ha intensificato i rapporti con l’Olympique Marsiglia al fine di raggiungere un accordo in tempi ristretti. Ma anche Dusan Vlahovic non avrebbe più alcuna certezza di poter restare. Tra acciacchi fisici ripetuti e una condizione mentale non proprio florida, il centravanti serbo sarebbe stato inserito nella lista trasferimenti al pari di Federico Chiesa.
Quest’ultimo, rientrato dal brutto infortunio durato una stagione intera, non ha espresso tutto il suo potenziale in quella da poco conclusa. Complice anche il limitato minutaggio offerto da Allegri. Ora inizia a trapelare del malcontento a seguito della sua richiesta di procedere al rinnovo di contratto per 8 milioni di euro stagionali, rifiutata dal club con la motivazione che si tratti di una pretesa troppo alta.
Chiesa-Juve, rapporti congelati: il tempo in cui c’era di mezzo anche l’Inter
Quindi non si esclude che il calciatore possa dire addio alla Juventus già in questa sessione di mercato ad un prezzo nettamente inferiore al passato: 40 milioni di euro. Ci sarebbero diversi club internazionali pronti a mettervi le mani, ma non l’Inter.
Eppure Chiesa era stato avvicinato anni fa anche dalla formazione nerazzurra quando era simbolo della Fiorentina, un’occasione sfuggita di mano proprio a causa dell’immissione dirompente della Juventus. All’epoca era stata la sua preferenza ad aver giocato un ruolo decisivo nell’affare. Dire che possa rimpiangere quella scelta sarebbe un azzardo, ma è pur vero che non avrebbe mai immaginato che gli avvenimenti potessero prendere una piega simile. Tutto si paga a caro prezzo.