Balogun resta la prima scelta per l’attacco, ma l’Inter pensa anche a delle alternative: si valutano Scamacca e David: ecco come può calare il prezzo del ventitreenne americano del Lille
C’è chi sostiene che Steven Zhang si sia fissato con l’idea di prendere un attaccante statunitense per poter attrarre nuovi soci americani nel club. Tutto può essere, ma resta l’evidenza che Balogun e David siano due dei giovani attaccanti più promettenti sul mercato. Appare dunque naturale che l’Inter pensi a loro.
Da una parte c’è il classe 2001, nato a New York, grande protagonista lo scorso anno con il Reims, che l’Arsenal valuta non meno di 40 milioni. Dall’altra, c’è il classe 2000 nato a Brooklyn, con 24 goal nell’ultima stagione nel Lille e stella della Nazionale canadese. Ausilio e Marotta, per ora, puntano ancora sul primo, ossia su Balogun.
E non può essere un caso che il ragazzo non sia sceso in campo nemmeno un minuto nelle ultime due amichevoli dell’Arsenal: il club inglese lo ritiene un esubero, e i nerazzurri possono sfruttare la cosa per trattare sul prezzo.
Qualora i Gunners dovessero alzare troppo il muro economico, si potrebbe prendere Scamacca. Ma non è affatto escluso un tentativo per Jonathan David. Secondo la Gazzetta dello Sport, infatti, l’Inter ha preso informazioni sul ragazzo, e ci sarebbe già una mezza strategia per provare a prenderlo.
Pensare a Jonathan David significa però avere in mente un piano per poter abbassare il prezzo, di base proibitivo, del ragazzo. Se Balogun è valutato 40 milioni dall’Arsenal, l’americano con cittadinanza canadese del Lille costa più di 60 milioni. Piero Ausilio ha da molti anni contatti con l’entourage del ragazzo, e sogna una congiuntura favorevole per poter muovere un affondo.
David alternativa a Balogun: la strategia per far scendere il prezzo
Dopo aver preso informazioni, Ausilio ha capito che i costi sono ancora troppo alti: il Lille potrebbe al massimo scendere a 50 milioni di euro. Non per questo, però, il ds nerazzurro ha abdicato all’idea di provare a imbastire una trattativa.
Molto però dipende da Correa e dai trend di mercato a fine agosto. In Inghilterra pensano che l’affare Hojlund è un sintomo di un innalzamento innaturale dei prezzi. Un eccesso che potrebbe portare a un crollo delle valutazioni.
Ecco perché si spera che il prezzo di David possa scendere fra meno di un mese a 40 milioni: la cifra che, teoricamente, l’Inter può permettersi di investire per un attaccante. Qualora, però, Joaquin Correa uscisse (magari prima del previsto), Ausilio potrebbe anche tentare un assalto anticipato.
Da un punto di vista tattico, David è un elemento che Inzaghi accoglierebbe con maggior favore rispetto a Balogun. Il centravanti del Lille è infatti bravo a impostare, fisico e naturalmente portato alla finalizzazione: assomiglia a un perfetto erede di Dzeko.
Ipotesi Scamacca: il piano C interista
Balogun, anche se ha segnato tanto nell’ultima stagione, non è un vero e proprio “finisher”: è più un attaccante in transizione, bravo a pressare e a smarcarsi, ma non a giocare di prima e a favorire il gioco altrui. Per talento e prospettiva, resta però un obiettivo importante per la dirigenza nerazzurra.
David è sarebbe un acquisto più funzionale. E ovviamente più complicato. Il ragazzo sta bene al Lille (non come Balogun che vuole più spazio), e ha molti estimatori in giro per l’Europa. Nelle ultime settimane è finito pure nel mirino del Tottenham, che vorrebbe prenderlo in caso di partenza di Harry Kane.
🗣#Thuram: “Mi immaginavo con questa maglia già due anni fa” pic.twitter.com/mcBIclIo3P
— Interlive (@interliveit) July 31, 2023
In caso di concorrenza di un club di Premier, l’Inter dovrebbe arrendersi: è già scritto. Quanto a Scamacca, lo si può considerare il piano C. Anche nelle gerarchie del club si traverebbe al terzo posto, sempre dietro Lautaro e Thuram. Ciò non toglie che, per caratteristiche, l’ex Sassuolo potrebbe fornire all’attacco interista fisicità e capacità di sbloccare le partite.
Inzaghi dovrebbe farlo migliorare dal punto di vista tattico. Tecnicamente il ragazzo non è male, ma non può certo essere paragonato a Dzeko. Dal bosniaco può però prendere spunto per imparare a giocare di più per la squadra.