Inzaghi e il gioco che non cambia: come sfruttare i centrocampisti

Quest’anno il tecnico nerazzurro è chiamato a dimostrare maggiore flessibilità tattica. Per far ciò, Inzaghi potrà sfruttare la duttilità dei centrocampisti: saprà offrire nuove prospettive di gioco alla squadra?

In molti, la scorsa stagione, hanno criticato Simone Inzaghi per la sua intransigenza tattica e per l’incapacità di cambiare schema a partita in corso. E si spera che, con i nuovi centrocampisti a disposizione, Inzaghi possa quest’anno imparare a sfruttare meglio certe situazioni. Il punto è riuscire a dare maggiore libertà alla squadra quando c’è da superare le difese chiuse.

Inzaghi: come sfruttare i centrocampisti
Inzaghi (LaPresse) – interlive.it

Il tecnico nerazzurro non ha avuto dal mercato il centrocampista fisico (cioè di peso e centimetri) che aveva richiesto. E proprio questo limite potrebbe trasformarsi in una soluzione. Di necessità virtù… grazie ai centrocampisti.

Ora Inzaghi ha a disposizione calciatore dalle caratteristiche funzionali a più soluzioni, e potrebbe dunque cambiare grazie al loro gioco il volto dell’Inter. La perdita di Brozovic impone al tecnico di ripensare lo schema base della squadra. Bisogna orientarsi al palleggio veloce.

Inzaghi ha a disposizione degli incursori, mezzali pronte ad allargarsi sulla fascia o a giocare da trequartisti, soggetti in grado di garantire corsa, sostanza e qualità. Ha un regista che sa giocare di prima e verticalizzare e una mezzala sinistra in grado di saltare l’uomo e inventare assist. Cosa manca? Fondamentalmente, servono equilibrio, capacità di tenere insieme compiti difensivi e imprevedibilità.

Come può cambiare l’impostazione tattica senza Brozovic

L’Inter ha già giocato per mesi senza Brozovic. Hakan Calhanoglu è stato bravo a prendere il testimone del croato, replicandone i movimenti e i ritmi, secondo le proprie doti e intenzioni calcistiche. E quest’anno, il turco dovrà ripetersi, cercando anche di esprimere con maggiore coraggio la propria visione di gioco e le qualità che appartengono al suo stile.

Hakan Calhanoglu (LaPresse) – interlive.it

I centrocampisti dell’Inter non sono avvezzi a brillare nel fraseggio veloce e nel gioco nello stretto. Non sanno sgusciare via agli avversari e far partire da ogni posizione il tiro. Ma il gioco inzaghiano non può continuare a basarsi sulla corsa della mezzala da incursioni e sugli strappi fisici (compiti che verosimilmente saranno affidati a Frattesi o Barella). In squadra non ci sono giganti né pitbull per poterla buttare solo sulla lotta.

Inzaghi deve dunque imparare a sfruttare al meglio le caratteristiche dei suoi uomini. Ci sono calciatori in rosa che possono giocare che hanno il tocco e l’intelligenza per palleggiare con maggiore eleganza e velocità. C’è il turco, che sa verticalizzare. Mhki può fare anche il trequartista e la seconda punta, quindi può giocare in appoggio degli attaccanti. In generale, a fare la differenza sarà il coraggio. Innanzitutto nel trascendere il normale e stereotipato contesto tattico inzaghiano. Dai centrocampisti devono arrivare più goal, anche da fuori area.

La rivoluzione dei centrocampisti: cosa possono dare al calcio di Inzaghi

L’Inter deve aggiunge un altro specialista in campo, oltre a Calhanoglu, che si occupi delle verticalizzazioni, delle aperture di prima e dei tiri dalla distanza. Da quando si è abbassato, per occupare il posto di Brozovic, il turco non riesce più ad arrivare facilmente al tiro. E c’è bisogno anche di chi sia in grado di offrire più assist, giocando più vicino agli attaccanti.

Barella, nuovo ruolo
Barella (LaPresse) – interlive.it

Un po’ di fantasia non può far altro che comodo a Inzaghi e i centrocampisti dell’Inter possono garantire qualità se non costretti a compiti di eccessivo sforzo in copertura. Barella ha qualità per inventare e creare occasioni. Lo stesso Mkhitaryan. Ma queste soluzioni vanno provate, dato che i centrocampisti nerazzurri non sono più abituati a giocare in modo offensivo e “libero”.

Questa propensione offersiva del turco, dell’armeno e del sardo potrebbe tornare utile contro le squadre chiuse, quando c’è bisogno di collegare attacco e centrocampo con giocate di qualità.

In costruzione, Calhanoglu ha dimostrato di saper giocare benissimo à la Brozovic: ha capito quando, come e dove piazzarsi come vertice basso, scendendo tra il braccetto e il centrale per liberare con un passaggio un altro centrocampista. Ma in passato è stato anche un trequartista. E in casi estremi potrebbe essere spostato dietro le punte o assumersi la responsabilità di avanzare per dare più soluzioni di dialogo agli attaccanti.

Un centrocampo più fluido e votato al gioco offensivo

Inzaghi ha le sue fissazioni. Tatticamente non è mai stato un allenatore ardimentoso. Non cambia mai il 3-5-2, e continua a proporre lo stesso gioco anche quando sarebbe indispensabile per adattarsi alle condizioni particolari o dare una scossa alla partita. Con un po’ di coraggio e fiducia nei mezzi dei propri calciatori, potrebbe farlo, passando agevolmente dal 3-5-2 al 3-4-3 o al 3-4-1-2. Gli uomini in campo possono offrirgli queste soluzioni.

Simone Inzaghi (LaPresse) – interlive.it

Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan sono ormai maestri nello scambiarsi le posizioni e alzarsi e abbassarsi con particolare fluidità. E tutti e tre possono riciclarsi come centrocampista avanzato o uomo libero in grado di abbinare atteggiamenti offensivi a questo particolare giochino. Con un po’ di slancio si può decostruire il 3-5-2 in più sensi. Sì, potrebbe valere anche come gioco di parole: in più sensi con Sensi, qualora dovesse continuare in nerazzurro.

Per giocare più offensivi, bisogna rinunciare ai chilometri e alla quantità di Barella e Mkhitaryan: i centrocampisti dovrebbero adattarsi a fare un gioco diverso. Non sempre, ovviamente. Ma in certe situazioni potrebbe essere importante saper cambiare impostanzione. Devono però sentirsi liberi di esprimere le loro qualità nello stretto, nelle combinazioni asimmetriche e nella giocata creativa. Possono farlo.

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