Il significato del termine prestato dall’inglese non lascia scampo a dubbi sulla situazione legata alla cessione delle quote dell’Inter ad Investcorp
Inter e Investcorp, ancora legate insieme da un filo conduttore che riporta a nuovi sviluppi sulla tribolata vicenda della cessione delle quote societarie di proprietà del gruppo Suning – di cui Steven Zhang è primo rappresentante – e il fondo mediorientale del Bahrain.
Come noto, nelle ultime ore quest’ultimo ha fatto parlare nuovamente di sé dopo esser saltata fuori la notizia di una potenziale due diligence che avrebbe quasi convinto il presidente cinese a scendere a patti con la controparte sul mercato internazionale. Forte dell’appoggio di Raine Group e Goldman Sachs, due degli istituti incaricati alla ricerca di investitori interessati nel concreto a compiere tale passo.
Ma in cosa consiste, effettivamente, questa tanto citata due diligence? Stando alla definizione tratta dai manuali di teoria economica, essa rappresenta l’atto di verifica di tutti gli elementi legati ad una data operazione di mercato. Quest’analisi comprende dunque il profilo dei partecipanti, il valore del bene oggetto dell’operazione, i rischi eventuali, le garanzie e così via. Agli occhi dei meno esperti, appare dunque come una sorta di studio complesso e articolato delle infinite variabili che navigano all’interno di un mare altrettanto esteso come quello del mercato.
La due diligence che non c’è: tra Inter e Investcorp soltanto interesse
Affinché tale studio possa essere lanciato in via ufficiale, è necessario che entrambe le parti coinvolte nell’operazione di compravendita (in questo caso di un club sportivo professionistico valutato 1,3 miliardi) debbano sottoscrivere una lettera di intenti – ossia una sorta di liberatoria – che anticipi l’eventuale contratto preliminare di cessione-acquisizione del bene in oggetto.
Le voci di interessamento da parte di Investcorp potrebbero dunque anche essere confermate dagli stessi esecutori finanziari del fondo del Bahrain ma fin quando non arriverà una prova formale della due diligence non si potrà parlare, in termini effettivi, di pressioni al cospetto di Steven Zhang sulla cessione delle quote societarie dell’Inter in suo possesso.
“L’Inter sta meglio, anche se il deficit 2023 resta alto (85 milioni). Sui conti del club nerazzurro non è in corso alcuna due diligence in quanto per avviarla occorre presentare un’offerta formale (che non c’è), al di là dell’interesse eventualmente manifestato presso gli advisor“, ha riportato in tale direzione anche l’esperto giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’ Marco Bellinazzo all’interno di un tweet diramato sul suo account personale.