Il dato conferma l’approccio tattico di Inzaghi nello schierare quasi sempre gli stessi undici di partenza nonostante l’abbondanza di risorse in rosa, nessuna delle grandi fa peggio dei nerazzurri
L’Inter ha intrapreso il cammino stagionale con una marcia in più rispetto allo scorso anno, frutto del grande lavoro di preparazione nella fase pre-campionato e del continuo impegno profuso in allenamento prima di ciascun impegno in programma sulla folta tabella di marcia nerazzurra.
Con l’aumentare degli impegni, però, Simone Inzaghi è chiamato a sfruttare con attenzione le risorse a sua disposizione. Dovendo quindi attingere spesso anche dalla panchina per far rifiatare i suoi titolari e donare oltretutto spazio a chi non ha la costante opportunità di macinare minuti preziosi in campo. Almeno sulla carta, questo sarebbe l’approccio più logico da adottare. Un approccio cui fanno riferimento moltissime altre squadre del campionato di Serie A, spesso anche dirette concorrenti dell’Inter nella corsa al titolo.
Eppure i nerazzurri appaiono ancora lontani dall’essere legati allo sfruttamento della panchina per del sano turnover. Inzaghi preferisce, ancora oggi, puntare molto più spesso sui soliti undici noti in segno di garanzia e continuità del proprio gioco. Una strategia certamente poco comune ma estremamente efficace, almeno per quanto visto nel corso di questo avvio di stagione comprensivo anche di due partite nella fase a gironi di Champions League.
Sono 6333′ i minuti complessivi maturati da ciascuno dei calciatori titolari dell’Inter in Serie A fino a questo momento. La terza media assoluta, considerando tutte le squadre partecipanti al campionato. Eppure l’Inter si staglia al secondo posto – e con un margine decisamente ampio – rispetto alle altre big italiane che partecipano come lei alle tre competizioni principali (quindi anche Coppa Italia e coppe europee). Senza contare l’Atalanta di Gian Piero Gasperini.
Inter da record come l’Atalanta, Empoli regina del turnover
Questo dato conferma la tendenza di Inzaghi nell’effettuare poco turnover, se non all’occorrenza o in situazioni di evidente controllo della partita contro avversarie di piccolo calibro.
Tutt’al più il tecnico piacentino si affida alle sostituzioni nel corso del secondo tempo, a partire dal 60′, per concedere ai suoi titolari un po’ di riposo nel finale di una partita. E i numeri non rendono giustizia neppure a Bejamin Pavard, prelevato dall’Inter come erede di Milan Skriniar e dunque titolare assoluto del trittico difensivo, ancora lontano dalla media del resto dei suoi compagni (solo 270′) per aver esordito in ritardo con la nuova maglia.
L’Atalanta, come detto, fa peggio dell’Inter con una media complessiva di 6473′ minuti e l’imprescindibilità di Marten de Roon. All’opposto, invece, figura l’Empoli. I toscani sono la squadra meglio disposta ad effettuare cambiamenti tattici di partita in partita. Nel mezzo della speciale classifica, invece, la Juventus di Massimiliano Allegri.