Altro primato europeo per il gruppo di Simone Inzaghi fino a questo punto della stagione, nessuna capolista meglio dell’Inter nei primi quattro campionati per numero di gol all’attivo e al passivo
Un solo importante squillo davanti e l’ennesimo clean sheet di una stagione, fin qui, davvero da ricordare. L’Inter ha battuto la Roma e avanza il proprio cammino verso l’obiettivo principale prefissato dal club: vincere lo Scudetto. Le premesse ci sono tutte, i risultati anche.
Fino a questo momento, conclusa anche la decima giornata del campionato di Serie A, i nerazzurri guidano la classifica con venticinque punti sul groppone maturati dalle otto vittorie e da un solo pareggio. Quasi irrisoria, ma comunque da conteggiare in virtù della strategia perfezionista messa in atto, l’unica sconfitta rimediata contro il Sassuolo. Questo quadro ammette già alcune brevi considerazioni: massima efficienza con grande sforzo, da parte del gruppo di Simone Inzaghi.
E il tecnico stesso, spesso criticato nel corso delle ultime due stagioni per essersi lasciato alle spalle punti preziosi nelle prime partite del campionato, ha invertito il trend con una virata secca. Merito della rinnovata lucidità tattica, un’attenzione peculiare al dettaglio e una migliorata capacità di gestire le risorse in ed extra campo.
Ma non si parla soltanto di quel che l’Inter sta facendo, ma di quanto lontano possa arrivare. Perché oltre a quei venticinque punti di bottino conquistato, la classifica ammette anche altri due numeri da pelle d’oca che stagliano il club di Viale della Liberazione a detenere il miglior rendimento europeo.
Il reparto offensivo, ben collaudato e forte di Lautaro Martinez e Marcus Thuram ma in realtà condizionato dall’intero movimento di squadra (vedi anche Federico Dimarco, Denzel Dumfries, Henrikh Mkhitaryan e Hakan Calhanoglu registrati sul tabellino), ha finora messo a segno venticinque reti. Una media sensazionale di più di due gol a partita garantiti. E non c’è buon attacco senza un buon centrocampo, centro di smistamento dei palloni che giungono dalle retrovie.
La linea difensiva di Inzaghi, rinnovata dalla presenza del gioiellino Benjamin Pavard il quale ha smorzato l’impatto dell’addio di Milan Skriniar, è un muro invalicabile. Sono soltanto cinque le reti subite fino a questo momento, di cui due messe a segno proprio dal Sassuolo in quella notte sventurata di fine settembre sul terreno di gioco di San Siro. Complessivamente, la differenza reti ammonta a +20. Un nuovo record per l’Inter che primeggia nei primi quattro campionati europei. Nessuno come lei.