Giocatore più 30 milioni: così Paratici beffa Marotta

30 milioni cash più un giocatore come contropartita: così Paratici potrebbe rovinare i piani di Marotta e Ausilio

L’Inter potrebbe muoversi per un attaccante di qualità investendo una cifra abbastanza alta. Il problema principale per Marotta è quello di trovare la formula adatta per convincere i venditori. E poi c’è un altro punto critico. Paratici potrebbe inserirsi spingendo il Tottenham a offrire una cifra troppo alta per l’Inter: 30 milioni più una contropartita.

Paratici sfida Marotta
Paratici e Marotta (LaPresse) – interlive.it

Sembra che i dirigenti nerazzurri abbiano già parlato con l’agente del ragazzo per far capir loro che a giugno potrebbe arrivare un’offerta. Molto dipende però dalla concorrenza. Ve ne parlavamo qualche giorno fa, spiegandovi come Albert Gudmundsson sia diventato un profilo molto gradito a viale della Liberazione e di come anche il Tottenham potrebbe muoversi per l’attaccante del Genoa.

Per l’Inter, quindi, si profila una doppia sfida. Innanzitutto bisogna cercare di stimare le possibili richieste da parte della squadra chiamata a vendere. E già in questo senso la fattibilità dell’operazione non è affatto scontata. Poi bisognerà guardarsi dalla concorrenza, italiana e soprattutto estera.

Sembra comunque fuori luogo immaginare i dirigenti nerazzurri già in ansia o comunque impegnati nella ricerca di una strategia volta ad anticipare la concorrenza della Premier League. I nerazzurri sanno infatti che il Genoa ha bisogno di registrare un’alta plusvalenza e che aspetterà comune offerte dall’estero.

Il Tottenham ha una disponibilità economica nettamente più ampia di quella nerazzurra. L’Inter può però provare a incassare il gradimento del giocatore e poi può cominciare a sondare il terreno con il Genoa, per capire come poter impostare la trattativa.

30 più Spence: così Paratici prova ad anticipare l’Inter

Il Genoa vuole almeno 30 milioni. Si è parlato per questo del possibile inserimento di una contropartita: Valentin Carboni, da cedere però con opzione di recompra in favore dell’Inter. A parte la contropartita, il cash sarebbe comunque offerto in forma dilazionata.

Gudmundsson: c'è anche il Tottenham
Gudmundsson (LaPresse) – interlive.it

Il Tottenham può muoversi altrimenti. Paratici è sì inibito, ma ha ancora grande influenza in casa Spurs (come dimostra l’affare Dragusin a gennaio), ed è sempre molto attento a cosa succede in Serie A. Proprio il difensore rumeno ex Juve è seguito dagli stessi agenti dell’islandese…

Paratici, insomma, potrebbe offrire 28-30 milioni cash più il cartellino di Djed Spence, già agli ordini di Gilardino (il centrocampista è arrivato come contropartita nell’affare Dragusin, e il Genoa ha voluto un diritto di riscatto da 10 dieci milioni).

Albert Gudmundsson arriverebbe a Milano da quarta o quinta punta. E il problema che l’Inter deve porsi riguarda il suo possibile rendimento. In un big-club, con più pressioni e meno possibilità di mettersi in mostra, l’islandese giocherebbe bene come sta facendo al Genoa.

Gudmundsson all’Inter: conviene davvero?

Ecco perché l’Inter non ha tutta questa fretta. Con l’aggiunta di Taremi, l’attacco è già più competitivo rispetto a quest’anno. Inoltre Sanchez potrebbe anche continuare, dato che ha dimostrato di aver assimilato, caratterialmente, il ruolo da diversa. Resta il nodo Arnautovic, fragile fisicamente e non sempre utilissimo quando chiamato in causa.

Spurs su Gudmundsson
Gudmundsson (LaPresse) – interlive.it

Bisogna anche dire che Gudmundsson ha 27 anni, e fino all’anno scorso giocava in B. Uno così può essere davvero efficace in un contesto difficile come quello nerazzurro? All’Inter farebbe comodo uno con le sue caratteristiche tecniche, ma serve anche uno abituato a giocare in Europa. In questo senso sarebbe molto meglio Martial.

Il francese si svincolerà dallo United. Ha alte pretese economiche, ma alla fine potrebbe anche accontentarsi di 5 milioni. Sarebbero diciamo 9-10 lordi a bilancio più altri 5 di commissioni… Per prendere Gudmundsson sarebbero 6 di ammortamento annuo più 3 o 4 di ingaggio lordo.

La differenza dunque potrebbe farla fa la possibilità di inserire una contropartita, le modalità di acquisto (magari prestito con obbligo di riscatto) e quindi la possibilità di abbassare i costi a bilancio con rinnovi futuri

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