Affondo Paratici e Inter bruciata: 40 milioni e scambio

Il vero concorrente dell’Inter, in questo momento, è Paratici: il dirigente ci prova con 40 milioni e scambio

Nonostante l’inibizione e l’addio ufficiale, Fabio Paratici è ancora molto influente al Tottenham. E non è appunto un caso che gli Spurs continuino a guardare alla Serie A per rinforzarsi. L’ultimo acquisto del club londinese è stato Dragusin, un giocatore che Paratici conosceva bene, essendo stato un tesserato bianconero. Dragusin è curato dalla stessa agenzia di un altro profilo che gioca in Serie A che potrebbe essere il nuovo colpo di mercato del Tottenham.

Paratici ostacola i nerazzurri
Fabio Paratici (LaPresse) – interlive.it

Si tratta di un giocatore che piace molto anche all’Inter, e del quale si è parlato tantissimo nelle ultime settimane. Stando alla stampa italiana, su di lui ci sarebbero tutti i top-club italiani, con Napoli e Juve in prima linea per dar battaglia ai nerazzurri. Ma, come vi spiegavamo non troppo tempo fa, la concorrenza più insidiosa per l’Inter arriverà dalla Premier.

Anche Paratici, infatti, sembra essersi innamorato di Gudmundsson. L’ex dirigente della Juve potrebbe dunque essere pronto a un affondo, sfruttando armi parecchio più funzionali di quelle che l’Inter pare disposta a esporre. Dal club nerazzurro si può muovere solo una proposta di acquisto sotto forma di prestito con obbligo di riscatto a 30 milioni.

Paratici potrebbe alzare l’offerta a 40 milioni e includere una contropartita gradita al Genoa. Sembra che Paratici abbia in mente di fare dei cambiamenti nel reparto avanzato dei londinesi. La valutazione dell’islandese è sui 30-35 milioni, e il Tottenham può arrivare a 30 milioni cash con qualche bonus, aggiungendo, come accaduto per Dragusin, una contropartita (per un totale di 40 milioni).

Paratici mette 40 milioni per prendersi Gudmundsson

Mentre Agnelli si è esposto facendo di recente ricorso al Tar sulla decisione del caso legato alla manovra stipendi, Paratici sembra intenzionato a continuare a muoversi nell’ombra. Sa, probabilmente, che non potrebbe ottenere alcuna concessione dalla giustizia sportiva. La FIGC, infatti, ha già dichiarato inammissibile e infondato il ricorso di Agnelli (che ha ricevuto l’inibizione di 10 mesi e ammenda di 40.000 euro).

Paratici su Gudmundsson
Alberto Gudmundsson (LaPresse) – interlive.it

La Juventus, che è stata deferita dalla procura FIGC per violazione della lealtà sportiva, ha subito condanne a tappeto nel cosiddetto secondo filone di inchiesta, quello relativo alla manovra stipendi. Oltre al club, sono stati deferiti anche 7 dirigenti: Agnelli, appunto, e poi Nedved, Paratici, Cherubini, Manna, Morganti e Braghin.

Fabio Paratici, all’epoca dei fatti, era Chief Football Officer del club. Ora, invece, lavora come consulente di Levy, il presidente e proprietario del club di Premier. Subito dopo la squalifica per le vicende in bianconero, Paratici ha continuato a impegnarsi attivamente per gli Spurs, anche se da dietro le quinte. Anche perché in Inghilterra hanno preteso subito le sue dimissioni.

Dimissioni apparenti

Levy non aveva voluto allontanarlo completamente, anche perché le scelte di Paratici lo hanno sempre convinto. Si dice che Ange Postecoglou sia stato proprio una scelta di Paratici. Una scelta vincente, dati gli ottimi, soprattutto in avvio, risultati in Premier League. A oggi, gli Spurs sono quinti in classifica, quindi potenzialmente qualificati alla prossima Europa League. La Champions è però a soli 3 punti (l’Aston Villa, quarto, è a 56 punti; il Tottenham a 53).

Paratici su Gudmundsson
Paratici (LaPresse) – interlive.it

In un primo memento, Paratici si era mostrato convinto che il suo addio al Tottenham sarebbe stato solo temporaneo: lasciò la carica di ds nel marzo 2023, subito dopo l’annuncio della sanzione comminatagli dalla FIGC, in attesa dell’esito di un ricorso pendente al CONI. Poi, a fine aprile, a seguito del rigetto del ricorso stesso, lasciò definitivamente il club. Ma solo formalmente.

Come consulente, Paratici ha indovinato anche i colpi James Maddison, Alejo Veliz, Van de Ven. E poi c’è Dragusin (anche se per ora il rumeno ha giocato poco, a Londra sono convinti che farà benissimo). Per questo potrebbe aver carta bianca sulla prossima sessione di mercato. I soldi non sono tanti (anche il Tottenham deve sottostare ai limiti del FFP), ma una 50 di milioni di spesa sembrano scontati.

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