Arnautovic è un caso: non bisogna tuttavia accanirsi contro l’austriaco, dato che lo stallo potrebbe dipendere da altre ragioni
I sentimenti contaminano i giudizi ragionali. E quando si valuta un giocatore, giocoforza, entra in ballo anche la simpatia. A noi, per esempio, Marko Arnutovic sta simpatico, e per tutta la stagione scorsa abbiamo sperato che potesse indovinare la giocata giusta, rivelarsi importante per l’Inter… Come il tifoso che ha pianto al suo goal nella partita contro l’Atletico in Champions, ci abbiamo creduto. E siamo stati delusi.
Intanto, Arnautovic è diventato un caso anche in Austria: solo davanti al portiere Gunok, si è mangiato l’ennesimo goal, contribuendo secondo la maggior parte dei tifosi all’eliminazione della sua Nazionale negli ottavi di finale di Euro 2024 contro la Turchia.
A fine gara, l’attaccante dell’Inter è stato difeso dal suo ct e dai compagni di squadra. Di fronte alle telecamere, per le interviste di rito, ha spiegato di essere amareggiato: “Non meritavamo la sconfitta“, ha dichiarato “Le statistiche dicono 21 tiri per noi e 6 per loro… Andiamo a casa immeritatamente e ci dispiace“.
Per il calcio del suo Paese, Arnautovic dovrebbe essere un eroe. L’ex Bologna è il giocatore con più presenze e, con 37 goal segnati, è il secondo miglior marcatore della storia calciastica austriaca, dietro solo ad Anton Polster (che ha segnato 44 reti). Ma anche con gli eroi, a un certo punto, si arriva alla resa dei conti, e da più parti si sussurra che il grande campione abbia fatto il suo tempo e non possa più prendersi sulle spalle l’attacco della selezione guidata dal ct Ralf Rangnick.
Caso Arnautovic: di chi è la colpa
Anche a Milano è scoppiato da tempo un caso Arnautovic. Al di là delle prestazioni non sempre convincenti in maglia nerazzurra, lo si accusa di star di fatto bloccando il mercato del club. Ausilio, però, ha di recente confermato che l’Inter è soddisfatta dell’austriaco, sia per cosa ha dato in campo che per tutto quello che ha fatto fuori, cioè per il gruppo e in allenamento…
A sentire certe parole, sembra proprio che la dirigenza abbia voluto blindarlo. E perché? Forse perché lo ritiene troppo importante per la squadra? Perché pensa che nella prossima stagione, a 35 anni, possa riprendersi? O magari per altre ragioni?
Una, per esempio, potrebbe essere che nessuno lo vuole a 4 milioni di stipendio, con peso a bilancio di 7 milioni. In base a quest’ottica, che cosa si dovrebbe pensare quando i giornali scrivono che Arnautovic il cattivone starebbe facendo il male dell’Inter ostinandosi a rifiutare tutte le offerte pervenute in sede?
Sono davvero pervenute delle offerte?
Malgrado le belle parole pronunciate da Ausilio e i tanti incoraggiamenti ricevuti da Inzaghi nell’ultima stagione, Aranutovic resta una gatta da pelare per i nerazzurri: i suoi troppi no, secondo una certa narrazione, starebbero bloccando il mercato dell’Inter. In queste settimane sarebbero infatti giunte attestazioni di interesse dall’Italia e dalla Turchia, che l’austriaco avrebbe rifiutato a priori.
Sì, Arnautovic ha fatto capire di non volersi muovere: lo ha detto chiaramente. Per questo potrebbe davvero aver rifiutato la corte della Fiorentina, del Galatasaray e del Trabzonspor. Pensare tuttavia che la Viola e i turchi si siano presentati ai procuratori di Arnautovic con un contratto biennale da 4 milioni (ma anche da 3,5 milioni) a stagione è inverosimile.
I fatti dicono che, nell’anno del suo ritorno a Milano, l’austriaco ha deluso sia dal punto di vista fisico (si è fermato due volte per infortunio, rimanendo a lungo indisponibile) che da quello tecnico. Ha sbagliato un sacco di goal facili, spesse volte ha giocato con sufficienza e si è anche lamentato delle troppe panchine. Ma che cosa ci si poteva aspettare di più da un giocatore così. Anche nell’ultimo anno al Bologna Arnautovic aveva faticato parecchio. La verità è che l’Inter ha sbagliato a offrirgli un contratto del genere e che ora ne paga le conseguenze.